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Lamezia, interdittive antimafia per tre ditte di onoranze funebri

Le società sanzionate risulterebbero legate ad altre compagini finite nell’inchiesta “Quinta bolgia” della Dda di Catanzaro

Pubblicato il: 11/03/2022 – 7:08
di Alessia Truzzolillo
Lamezia, interdittive antimafia per tre ditte di onoranze funebri

LAMEZIA TERME Sono tre le interdittive antimafia che hanno colpito altrettante ditte di onoranze funebri di Lamezia Terme. Il Comune di Lamezia Terme, su input della Prefettura di Catanzaro – che ha comunicato l’adozione di un provvedimento interdittivo –, ha emesso tre ordinanze attraverso le quali dispone la revoca dell’attività di impresa funebre alle ditte “C.S.F.S.P.” srl; “L.P.P” srl e “O.F.&.S.D.P.R” srl.
Da quanto si apprende, le prime due ditte sarebbero risultate in qualche modo riconducibili alla società Putrino, la terza alla ditta Rocca, entrambe oggetto del processo “Quinta Bolgia”, istruito dalla Dda di Catanzaro, che si è concluso il 29 settembre scorso con 13 condanne tra cui quelle dei responsabili e dipendenti delle due ditte. Inoltre le società La Pietà Putrino, Croce Rosa Putrino, Putrino Service, Rocca servizi e Pietro Rocca, in persona dei legali rappresentati, responsabili degli illeciti amministrativi loro ascritti, sono state condannate al pagamento della sanzione pecuniaria di 206mila e 400 euro ciascuna.
Secondo il gup Paola Ciriaco le due imprese dedite alle onoranze funebri «sono tentacoli della stessa “famiglia”» ma in concorrenza tra loro con lo scopo di accaparrarsi i servizi che orbitano intorno all’affare del caro estinto nell’ospedale di Lamezia Terme. Secondo quanto è scritto in sentenza i Putrino sarebbero diretta espressione della cosca Iannazzo mentre i Rocca sarebbero più legati alla compagine dei Gagliardi-Cannizzaro-Daponte. Uno dei mezzi per rafforzare il proprio potere, e andare incontro ai desiderata della cosca, era quello – scrive il gup – di inserire nell’organico delle ditte «di soggetti in qualche modo riconducibili alle cosche del lametino».
Tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo la Prefettura ha comunicato l’adozione di un provvedimento interdittivo nei confronti delle tre società e il Comune di Lamezia, con le ordinanze numero 26, 28 e 37 del 2022 ha revocato alle ditte la certificazione e disposto la cessazione dell’attività di impresa funebre. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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