CATANZARO La Calabria è tra le regioni che ha accelerato di più in Italia per l’uso dei monoclonali nella cura del Covid-19. Ed in particolare di sotrovimab, il farmaco che ha mostrato maggiore efficacia contro la variante omicron e la subvariante omicron 2. Nella scorsa settimana la crescita di prescrizioni di questo farmaco è stata pari al 122,22% rispetto alla media nazionale del 133,77%.
Anche se in numeri assoluti, la regione rimane ancora ad una quota molto bassa per l’utilizzo complessivo del farmaco. Si è passato infatti da 9 prescrizioni di due settimane fa a 22 della scorsa. È quanto emerge dal quarantasettesimo report sul monitoraggio dei monoclonali pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), con dati estratti il 10 febbraio. Con la determina pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 9 marzo scorso, sono state definite le modalità e le condizioni di impiego dei monoclonali, indicati per pazienti in fase precoce della malattia, prima che si inneschi la “cascata infiammatoria”, ma che presentano particolari condizioni di salute che li mettono a rischio di un’evoluzione della malattia in forma grave.
Secondo il report, complessivamente dall’entrata in vigore di questo genere di farmaci tra le terapie anti Covid, in Calabria sono stati trattati appena 704 pazienti. Gran parte con il principio attivo del Ronapreve. Con questo farmaco sono stati infatti curati 391 pazienti, seguono quelli a cui è stato somministrato Bamlanivimab associato all’etesevimab (169 pazienti) ed infine a 144 soggetti affetti da Covid è stato prescritto il Sotrovimab.
Entrati ufficialmente a far parte delle terapie anti Covid il 9 marzo scorso, ma somministrati ai pazienti a partire dal 18 marzo, gli anticorpi monoclonali sono stati prescritti, in Italia, a 51.170 pazienti in poco meno di 12 mesi, di cui ben il 17% in Veneto. Mentre quella percentuale si riduce per la Calabria ad appena l’1,38%.
Le prescrizioni di questi farmaci avvengono in 276 strutture presenti in tutte le 21 regioni e province autonome. Fino a oggi è il Veneto la regione che ha trattato più pazienti, 8.682. A seguire, il Lazio con 7.492, Toscana con 4.734, Lombardia (3.703), Campania (3.501), Piemonte (3.458), Liguria (2.963), Emilia Romagna (2.790), Marche (2.778), Sicilia (2.663), Abruzzo (1.892)), Puglia (1.817), Friuli Venezia Giulia (1.426). Sotto i mille: Calabria (704), Valle d’Aosta (555), Umbria (533), Sardegna (502), Basilicata (286), PA di Trento (226), Molise (145) e PA di Bolzano (141). (rds)
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