REGGIO CALABRIA Dalla presidenza della Federazione ucraina di basket alla trincea. Con il sogno che, quando l’orrore sarà finito, possa tornare a Reggio Calabria – una delle tappe della sua grande carriera, per assistere a una partita della Viola. La storia di “Sasha” Volkov – raccontata dalla pagina “La giornata tipo” (dalla quale è tratta anche la foto), un cult per gli appassionati di basket – ha fatto il giro del web. Oggi ha 58 anni ma in riva allo Stretto lo ricordano bene per una stagione leggendaria, quando Reggio dominava nella pallacanestro nazionale anche grazie al talento del gigante ucraina. Uno che ha vinto tutto ai tempi dell’Unione sovietica (1 Oro Olimpico, 2 Argenti Mondiali, e 3 medaglie Europee), e ha fatto sì che gli Atlanta Hawks, pur di accaparrarselo, decidessero di giocare tre partite nell’allora Urss. Un evento storico, ricorda “La giornata tipo”: «Il 3 novembre 1989, Sasha Volkov fu il primo giocatore sovietico a giocare una partita in Nba. Pochi minuti dopo Marciulionis fu il secondo, con la maglia degli Warriors. Sei giorni dopo cadde il muro di Berlino. La storia di Sasha si intrecciò per una stagione anche con l’Italia: Charlie Recalcati e la Viola Reggio Calabria lo convinsero a lasciare l’NBA per approdare in Italia, dove, nonostante tanti problemi fisici, dominò dando spettacolo in tutti i palasport di Serie A». Alla fine della carriera, la scelta di entrare in politica e la nomina a presidente della Federazione ucraina di basket. «Oggi Sasha sta combattendo – si legge ancora sul post divenuto virale – per il suo Paese. Lo ha fatto sapere alle persone che gli vogliono bene, tra cui gli amici italiani Dino Meneghin e Charlie Recalcati, inviando questa foto. Nel messaggio ha fatto anche una promessa: quando tutto sarà finito, vuole andare a vedere una partita della Viola, che oggi milita in Serie B».
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