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il caso

Omicidio a Lamezia, non si trova la pistola di uno dei due aggressori – VIDEO

Esito negativo delle ricerche del reparto subacqueo dei carabinieri di Messina. Nel torrente Piazza Claudio Paola avrebbe gettato la propria arma

Pubblicato il: 14/03/2022 – 11:23
di Giorgio Curcio
Omicidio a Lamezia, non si trova la pistola di uno dei due aggressori – VIDEO

LAMEZIA TERME Si sono concluse con esito negativo le ricerche effettuate già da questa mattina a Lamezia Terme, nel torrente Piazza. È qui, infatti, che Claudio Paola avrebbe gettato la pistola calibro 9×21 utilizzata poco meno di una settimana fa nella sparatoria da Far West esplosa a Lamezia, in piazza Borrelli, e che è costata la vita al 52enne, Gino Trovato, oltre al ferimento di Luciano Trovato e Pasquale D’Angela.

Le ricerche

Ad occuparsi delle operazioni di ricerca i Carabinieri del reparto Subacqueo di Messina che, con le strumentazioni specifiche e i metal detector, hanno scandagliato centimetro per centimetro il letto del torrente. Sotto esame, in particolare, il versante alla destra del Ponte Terravecchia, seguendo quelle che sono le indicazioni di Claudio Paola rese in sede di interrogatorio. I militari del reparto hanno cercato a lungo l’arma, operazione resa particolarmente difficoltosa a causa della furia dell’acqua del torrente. Ricerche effettuate anche fra le sterpaglie e le erbacce, ma senza esito. L’altra pistola, la Beretta calibro 6.35 con matricola punzonata di Antonio Monteleone, è stata già consegnata agli inquirenti.

sparatoria lamezia terme

La sparatoria

Sia Paola che Monteleone, entrambi rei confessi e detenuti in carcere dopo la convalida del gip, sono accusati di omicidio, tentato omicidio e reati in materia di armi. Secondo la ricostruzione, Antonio Monteleone avrebbe cominciato a sparare, con una Beretta calibro 6.35 con matricola punzonata, due colpi verso D’Angela e Luigi Trovato e altri due colpi verso Luigi Trovato (che è stato colpito al volto) e Luciano Trovato i quali, vista la risposta armata, hanno subito tentato la fuga. Nel frattempo Claudio Paola, con una calibro 9×21, avrebbe sparato otto colpi verso i fratelli Trovato, inseguendoli, fino a salire sul tetto di un’auto parcheggiata in piazza Borelli, stendere il braccio ed esplodere altri colpi verso Luigi Trovato. I due indagati, assistiti dagli avvocati Antonio Rocco e Armando Chirumbolo, hanno risposto alle domande del gip e del pm Santo Melidona con una ricostruzione dei fatti che mira ad accreditare la linea della legittima difesa, raccontando di precedenti screzi con i Trovato che sono culminati nella sparatoria mortale di pochi giorni fa.

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