CATANIA Sono oltre trenta le persone coinvolte nell’operazione “Mezzaluna”, il blitz della polizia che ha riguardato la piazza di spaccio più grande di Catania, quella della “mezzaluna” di via Ustica, dove la strada si biforca a ferro di cavallo. In passato l’intero quartiere è stato battuto dalle forze dell’ordine perché da sempre è stato il supermarket della droga di Catania. L’operazione “Mezzaluna” è stata eseguita da agenti della Squadra mobile della questura.
Modello di gestione manageriale per la storica piazza di spaccio di via Ustica 22, dedalo di vie a ferro di cavallo, impenetrabile dagli investigatori, dagli anni novanta suk della cocaina con profitti da 10mila euro al giorno, sempre scampata a operazioni e blitz. Adesso quello scattato all’alba, ordinato dalla procura distrettuale ed eseguito da agenti della Mobile.
La scorsa notte 250 poliziotti agenti hanno cinto d’assedio il quartiere di San Giovanni Galermo: su 37 ordini, 30 persone sono finite in carcere, tre ai domiliari, un obbligo di dimora per una donna, tre gli irreperibili tra cui Carmelo Ventaloro, ritenuto a capo dell’organizzazione. Con lui ai vertici della banda anche Vito Gangi detto Nino “povero ammore” e Concetto Cosoli, “cicciu a niura”. L’indagine, durata un anno dal settembre del 2019 all’ottobre 2020, è stata denominata Mezzaluna dalla forme delle strade di via Ustica nelle quali si è concentrato lo spaccio principalmente di cocaina, ma anche di marijuana skunk.
Ricostruito il giro di spaccio che poteva contare su cinque turni, il quinto h24 non in strada con l’ausilio di pusher e vedette, ma in un’abitazione blindata al quarto piano dello stabile più alto. I rifornimenti di cocaina arrivavano prevalentemente dalla Calabria. Risale a giugno del 2020 il sequestro nel porto di Messina di un corriere, Salvatore Giuffrida, che in un vano nascosto di un’auto nascondeva 5 chilogrammi di cocaina divisa in cinque panetti.
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