CATANZARO Nel corso di una riunione tenutasi lunedì scorso in cittadella, alla presenza del vice presidente della giunta regionale, Giusi Princi, del dirigente del Dipartimento del Lavoro, Roberto Cosentino, dei sindacalisti Gigi Veraldi, Alessandra Baldari, Ivan Ferraro per la Cgil, Luciana Giordano e Gianni Tripoli per la Cisl e per Gianvincenzo Benito Petrassi per la Uil, è stato sottoscritto l’accordo quadro del personale ex Lsu/Lpu stabilizzato in Regione Calabria. Ciò a seguito dell’approvazione e la conversione in legge del decreto Milleproroghe, che ha visto l’equiparazione su base nazionale tra gli Lpu e Lsu ed il riconoscimento di altri 20 milioni di euro a favore di questi lavoratori, con un provvedimento «fortemente voluto dal sindacato che consentirà un aumento di contributo agli Enti utilizzatori e quindi delle retribuzioni». È quanto rende noto una nota dei confederali.
«Si è passati quindi da un incentivo per lavoratore di € 13.096,22 ad un incentivo di € 18.000,00 € per un totale di 2.062 Lsu e 2.159 Lpu. Le risorse aggiuntive saranno disponibili per gli enti non appena questi ultimi risponderanno alla manifestazione d’interesse che la Regione Calabria pubblicherà nei prossimi giorni e dopo che gli stessi lavoratori procederanno alla firma dei nuovi contratti con l’adeguamento economico, sottolineando che il finanziamento sarà a valere sull’intera annualità 2022. Le risorse oggetto dell’Accordo Quadro che saranno trasferite agli enti utilizzatori – prosegue la nota – sono condizionati all’effettivo aumento dei livelli retributivi e, quindi, dell’attuale orario lavorativo di ogni lavoratore, sulla base del contributo pro-capite applicato secondo la categoria di appartenenza. Nello stesso accordo quadro sono stati conseguiti altri importanti risultati, che vanno al di là della previsione nazionale. Si è stabilito, infatti, che il fondo regionale, per come storicizzato, a partire dal 2022 produrrà un contributo pro-capite agli Enti utilizzatori avente natura dinamica in conseguenza delle economie che si registreranno a seguito delle fuoriuscite, di qualsiasi natura, e saranno così redistribuite sulla platea residua del bacino. Inoltre è stato chiarito in maniera definitiva che i contributi oggetto dell’accordo, sia nella quota nazionale che regionale, vengono trasferiti agli enti pro-capite in relazione all’assunzione del singolo lavoratore, pertanto seguiranno la vita lavorativa dello stesso, anche in caso di trasferimento tra enti. Infine, a seguito delle sollecitazioni sindacali unitarie dei giorni precedenti la Regione ha comunicato che relativamente alla competenze a saldo del 2021, il Dipartimento Lavoro ha già proceduto l’8 marzo scorso a comunicare al Dipartimento Bilancio la richiesta di impegno della relativa spesa».
«Esprimiamo soddisfazione – hanno dichiarato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, assieme ai dirigenti sindacali che hanno sottoscritto l’accordo quadro – per aver fatto un ulteriore passo in avanti che concretizza e va oltre le semplici previsioni nazionali. Significa dare maggiore dignità a questi ex precari calabresi che operano da anni nelle nostre comunità. Saranno aumentate le tutele economiche e previdenziali ed ottimizzato l’utilizzo delle risorse regionali da reinvestire sui medesimi lavoratori, in un percorso che il sindacato confederale calabrese a seguire per continuare a migliorare la condizioni socioeconomiche di migliaia di calabresi e delle loro famiglie».
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