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Corsa per la Dna, Gratteri e Melillo i nomi più quotati

La scelta, scrive “Panorama”, è tra l’operatività investigativa del procuratore di Catanzaro o l’impronta più istituzionale del procuratore di Napoli

Pubblicato il: 16/03/2022 – 12:57
Corsa per la Dna, Gratteri e Melillo i nomi più quotati

CATANZARO È partita l’istruttoria per la nomina del nuovo capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo dopo il pensionamento del procuratore Federico Cafiero De Raho avvenuto lo scorso 18 febbraio. Due sono i nomi più quotati tra coloro che hanno fatto domanda per l’incarico: il procuratore di Napoli Giovanni Melillo e il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Secondo quanto riporta oggi il settimanale “Panorama”, il Consiglio superiore della magistratura dovrà scegliere l’uomo che darà la propria impronta alla Dna e decidere se orientarsi verso l’operatività investigativa di Gratteri o il carattere più istituzionale e “di sistema” di Melillo.
In ballo, infatti, c’è anche da riflettere sul vero ruolo della Dna, organismo ideato da Giovanni Falcone e nato pochi mesi dopo la sua morte nella strage di Capaci. Negli ultimi anni la Dna ha svolto soprattutto un ruolo di coordinamento ma le sue funzioni sono molto più ampie. Dal 2015 si occupa di antiterrorismo e i 20 magistrati che la compongono dovrebbero avere tre funzioni: coordinare le Direzioni distrettuali delle procure (le Dia), impartire direttive e impulso alle loro indagini e avocare a sé le inchieste che le procure  non svolgono adeguatamente. Poteri che la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo non ha esercitato a pieno. Il settimanale sottolinea la riflessione di Giovanni Canzio, ex primo presidente della Cassazione, secondo il quale alla Dna «non è mai stato esercitato il potere di avocazione, e raramente quello di impartire direttive alle procure distrettuali». Anche il potere di impulso si sarebbe rarefatto. La Dna potrebbe, infatti, svolgere «colloqui investigativi» con i detenuti, ovvero conversazioni informali e utili alle indagini ma prive di immediato valore processuale.
Per ricoprire il ruolo lasciato da Cafiero de Raho hanno fatto domanda anche il procuratore aggiunto della Dna Giovanni Russo, il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, il procuratore di Messina, Maurizio De Lucia e quello di Lecce, Leone De Castris.
Il quotidiano “Il Mattino” riferisce che vi è stata una prima convocazione al Csm il sette marzo scorso ma è stata subito rinviata. Se sarà l’attuale Csm in carica a a voler affrontare la questione Dna allora, scrive “il Mattino”, questo comporterebbe la definizione della discussione entro luglio, prima della sospensione estiva. (redazione@corrierecal.it)

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