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‘Ndrangheta, processo “Rimpiazzo” contro i Piscopisani: chieste 32 condanne

Invocati 30 anni per Rosario Battaglia, 22 anni e 6 mesi per Nazzareno Galati. La cosca puntava a scalzare i Mancuso di Limbadi dal capoluogo vibonese

Pubblicato il: 16/03/2022 – 18:27
di Giorgio Curcio
‘Ndrangheta, processo “Rimpiazzo” contro i Piscopisani: chieste 32 condanne

VIBO VALENTIA Primo importante step per il processo ordinario “Rimpiazzo”, in corso davanti al Tribunale di Vibo Valentia, nato dall’omonima inchiesta della Dda di Catanzaro, scattata nel 2019, che ha visto coinvolti i presunti esponenti e gregari del clan di ‘ndrangheta dei Piscopisani. Oggi, infatti, l’accusa rappresentata dal pm Andrea Mancuso, al termine della requisitoria, ha chiesto la condanna di 32 imputati, più un’assoluzione. Le pene più pesanti sono state invocate per Rosario Battaglia, 30 anni, e Nazzareno Galati, per il quale l’accusa ha chiesto una condanna a 22 anni e 6 mesi di carcere. Chiesti 20 anni e 6 mesi per Benito La Bella e 19 anni per Francesco Felice.

Rimpiazzare i Mancuso

L’operazione “Rimpiazzo” – ritenuta il prologo di “Rinascita Scott” – è stata condotta contro i componenti della cosiddetta “Società” di Piscopio, dal nome del piccolo centro alle porte di Vibo Valentia, riconosciuta dal “Crimine di Polsi”. Al centro delle indagini, riguardanti gli anni a cavallo del 2010, ci sono invece le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Raffaele Moscato (già condannato a 8 anni e 8 mesi), considerato “elemento di vertice” della consorteria, nonché colui che era spesso chiamato «per commettere estorsioni, danneggiamenti e omicidi». Le accuse contestate, invece, sono a vario titolo associazione mafiosa, concorso esterno, estorsione, danneggiamento, armi e spaccio di droga. Secondo l’accusa, i Piscopisani puntavano a scalzare i potenti Mancuso di Limbadi dal capoluogo vibonese e dalle frazioni marine sfruttando il fatto che molti rappresentati dei Mancuso fossero in carcere. Inizialmente i Piscopisani sceglievano le vittime delle estorsioni e delle intimidazioni individuandole tra coloro che sapevano essere sottoposti al controllo dei Mancuso.

Tutte le richieste:

Rosario Battaglia, 30 anni;
Nicola Barba, 8 anni;
Nazzareno Colace, 11 anni;
Domenico D’Angelo, 12 anni;
Giuseppe D’Angelo 15 anni;
Angelo David, 16 anni;
Francesco Felice, 19 anni;
Ippolito Andrea Fortuna, 9 anni;
Fortuna Maria Concetta Immacolata, 11 anni;
Giuseppe Brogna,12 anni;
Stefano Farfaglia, 13 anni e 6 mesi;
Michele Fortuna (cl. ’85), 10 anni e 6 mesi;
Nazzareno Galati, 22 anni e 6 mesi;
Salvatore Giuseppe Galati, 16 anni;
Benito La Bella, 20 anni e 6 mesi;
Giuseppe Lo Giudice, 5 anni e 4 mesi;
Tommaso Lo Schiavo, 4 anni;
Pantaleone Mancuso, 12 anni;
Raffaella Mantella, 2 anni;
Silvano Michele Mazzeo, 12 anni;
Nazzareno Pannace, chiesti 17 anni;
Francesco Pupillo, 17 anni;
Francesco Romano, 17 anni;
Pierluigi Sorrentino, 17 anni;
Simone Prestanicola, 3 anni;
Michele Rinaldo Staropoli, 10 anni;
Francesco Tassone, 16 anni;
Annarita Tavella, 2 anni;
Gianluca Rosario Tavella, 8 anni;
Giovanni Tinelli, 3 anni;
Leonardo Vacatello, 9 anni e 6 mesi
Luigi Francesco Zuliani, chiesti 6 anni.
Mariano Natoli, chiesta l’assoluzione.

Del collegio difensivo fanno parte, tra gli altri, gli avvocati Sergio Rotundo, Giuseppe Di Renzo, Giuseppe Cutrullà, Vincenzo Sorgiovanni, Giuseppe Gervasi, Giovanni Vecchio, Diego Brancia, Francesco Muzzopappa (redazione@corrierecal.it)

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