LAMEZIA TERME Il comunicato era già stato anticipato da Maria Fida Moro nella puntata speciale di “20.20” incentrata sull’intervista alla figlia di Aldo Moro. Oggi, a 34 anni dal rapimento dello statista in via Fani, riproponiamo la lettura di quel documento, pensato per divenire pubblico oggi ma «anticipato causa guerra». Moro spiega: «Insieme a mio figlio volevo dimettermi da “Moro”». Affermazione tanto importante e significativa quanto «impossibile» perché «vorrebbe dire lasciare papà da solo». In quelle parole vi è di più, «un dolore dell’anima, sanato solo nell’eternità». Destinatari della “provocazione” sono i detrattori «che in questi anni si sono nutriti del nostro dolore». Maria Fida Moro parla di «ingiustizia conclamata» e «speranza delusa». L’indignazione di Moro è legata anche all’acquisto all’asta del volantino con il quale le Br rivendicarono il sequestro del presidente della Dc. «Con 32mila euro – continua a leggere – si possono scavare quattro pozzi in Africa anziché acquistare un inutile, dannoso e negativo pezzo di carta contenente un comunicato delle sedicenti “Brigate Rosse”», che «trasmette energia negativa e dolore». E conclude: «Chi compra volantini di morte non sa cosa fa».
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