LAMEZIA TERME Colmare le lacune che, in questa fase più che in altre, rappresentano un ostacolo al salto di qualità nell’assistenza pediatrica in Calabria. È da questi propositi che la sezione calabrese della Società Italiana di Pediatria, guidata da Domenico Minasi, ha presentato questa mattina a Lamezia Terme, un progetto di riorganizzazione delle cure pediatriche, linee guida e di indirizzo che devono portare ad una radicale ridefinizione dell’assistenza pediatrica nella nostra regione, e costruita su standard strutturali, tecnologici ed organizzativi efficaci ed efficienti.
«La nostra – spiega al Corriere della Calabria Minasi – è una proposta tecnica, operativa, ma non è un libro dei sogni, ma è assolutamente una proposta concreta che va nella direzione di creare una rete che dia risposte concrete ai bisogni di salute dei bambini calabrese». E, nel concreto, sono molte le proposte sul tavolo, puntando essenzialmente l’obiettivo su alcune delle situazioni molto critiche in Calabria. «La rete dell’emergenza-urgenza, quella della Neuropsichiatria infantile, la rete dell’onco-ematolgia pediatrica ma anche l’assistenza alle malattie croniche attraverso le cure palliative. Elementi che mirano a dare risposte globali alle esigenze dei bambini calabresi». Insomma, obiettivi ambiziosi anche se si considera la necessità di porre un freno all’emorragia della migrazione sanitaria, particolarmente rilevante in ambito pediatrico.
Quello presentato questa mattina è anche un documento che valorizza, e molto, la medicina di prossimità. A cominciare dalla richiesta di una unità operativa complessa di neuropsichiatria infantile ospedaliera, e il rafforzamento delle neuropsichiatrie territoriali. Molto chiaro in tal senso è stato Rubens Curcia, portavoce della “Comunità competente”. «Specialmente in seguito alla pandemia da Covid-19 – ha precisato subito – c’è stato un notevolissimo incremento di casi di depressione tra gli adolescenti, di disturbi del comportamento alimentare e che devono essere necessariamente seguiti». E poi l’appello più importante: «Il presidente e commissario Roberto Occhiuto deve assolutamente inserire nel programma operativo biennale la terapia intensiva pediatrica». Altrimenti, e questo è il senso dell’incontro, il documento e il confronto della comunità scientifica saranno inutili. (redazione@corrierecal.it)
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