REGGIO CALABRIA «Adesso basta, la misura è colma. Inaccettabili le minacce al sapor di ultimatum da parte dell’impresa Ecologia Oggi, che si permette di entrare nel merito ad una vicenda che non la riguarda in alcun modo, visto anche che il grande sforzo che la Città metropolitana sta facendo per assicurare il flusso dei pagamenti nei suoi confronti. l’assoluta puntualità nei pagamenti nei suoi confronti. La Società scrive una nota partendo da notizie di stampa generando confusione senza sentire la necessità di interpellare la struttura amministrativa dell’Ente preposto alla gestione. Da anni stiamo lavorando alacremente per mettere ordine in un comparto che per troppo tempo è stato abbandonato a se stesso e non è ammissibile che un gestore si permetta di diffondere notizie non corrispondenti alla realtà che ingenerano, ribadisco, incertezza e disinformazione». Non usa mezzi termini il Consigliere delegato all’Ambiente ed al Ciclo integrato dei rifiuti Salvatore Fuda nel rispondere a quanto apparso sulla stampa dopo la nota della società Ecologia Oggi, operante, per conto dell’Ente pubblico, nella gestione degli impianti di Gioia Tauro e Siderno.
«Le parole sono pietre – aggiunge Fuda- e vanno pesate con responsabilità e ponderazione quando si parla di rifiuti. È un tema delicatissimo dove serve veicolare informazioni corrette e complete. Stiamo lavorando nel massimo della trasparenza perché solo così possiamo costruire la fiducia che serve per far partecipare i cittadini alla sfida di una corretta gestione dei rifiuti. Ed è francamente inammissibile che un gestore si permette di lanciare vere e proprie bordate minando di fatto il lavoro che si sta portando faticosamente avanti».
«Inaccettabile anche perché – spiega ancora il Consigliere metropolitano delegato – non corrisponde al vero che i Comuni non pagano. I comuni in questi due anni si sono allineati e, a differenza di quanto succedeva quando era la Regione a gestire, pagano con molta più regolarità. Su un dovuto di oltre 55 milioni di euro del 2020 e 2021, i comuni devono ancora versare circa 6 milioni. Dire oggi che i comuni non pagano è del tutto inesatto. È vero che i comuni fanno fatica a pagare il corrente, molti non hanno ancora pagato il primo bimestre del 2022, ma è noto che ad inizio anno si registrano sempre delle difficoltà di bilancio. Ovviamente abbiamo attivato, come sempre avviene in questi casi, il sistema delle riduzioni dei conferimenti, per accelerare le operazioni di incasso, ma non è la prima volta che ciò avviene e comunque è una procedura che adotta l’Ente e non l’impresa che gestisce gli impianti».
«Non è più tollerabile che per l’ennesima volta il gestore di un servizio pubblico che lavora per conto dei Comuni, si permette di diffondere notizie parziali entrando nel merito ai rapporti tra gli uffici dell’ATO preposti e i Comuni su temi che non gli competono. Il gestore deve preoccuparsi di mandare avanti gli impianti e in un rapporto di leale e corretta collaborazione deve assicurare il servizio che gli è stato affidato con perizia e responsabilità, senza entrare nel merito dei rapporti tra i soggetti che giuridicamente hanno il compito di gestire il ciclo integrato dei rifiuti. L’ATO è composto dagli stessi Comuni che assumono delle regole condivise e si autogovernano. Al gestore non compete entrare in discussioni che attengano al livello della governance politica dell’ATO, cosi come gli ingressi agli impianti vengono regolati dagli uffici preposti».
«E’ bene precisare infine – aggiunge ancora Fuda – che l’ATO Città metropolitana ha pagato tutto il dovuto per l’anno 2021 all’impresa Ecologia Oggi, ad eccezione di un piccolo residuo sul secco di circa 130.000 euro. Siamo perfettamente in linea con i pagamenti. L’ultimo mandato di oltre 850.000 euro è stato fatto l’11 marzo scorso, appena cinque giorni fa. E nel frattempo sono stati affidati allo stesso gestore lavori di manutenzione del forno dell’impianto di Gioia Tauro finanziati dalla Regione. Le riserve e le pretese della Società sono altra cosa che nulla ha a che fare con il corrente».
«Non si capisce quindi il motivo per cui Ecologia Oggi si sia presa la briga di sollevare la problematica in modo del tutto inappropriato, peraltro dichiarando di averla appresa da notizie di stampa, suggerendo all’Ato di bloccare i conferimenti, tentando di ingerire nell’autonomia di un organismo deputato a stabilire i flussi e le regole di conferimento, che certamente non attengono al gestore privato, chiamato esclusivamente a condurre gli impianti con perizia per garantire il servizio dietro il compenso previsto dal contratto».
“È vero – conclude Fuda – che i Comuni in passato hanno accumulato grossi ritardi. Ma le cose sono cambiate e stanno ancora cambiando. Il gestore avrebbe potuto benissimo informarsi direttamente presso gli uffici dell’ATO e avrebbe capito immediatamente che le notizie apparse sulla stampa erano riferite esclusivamente al primo bimestre del 2022 e che l’attività per assicurare il flusso dei pagamenti non si è mai fermata. Non serve creare terrorismo con notizie parziali creando polveroni mediatico senza nessun fondamento. Per il primo bimestre 2022 procederemo quanto prima a liquidare le spettanze appena i comuni, per come stanno facendo, corrisponderanno”.
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