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L’appello

Depurazione, Ferrara ad Occhiuto: «Ora un cronoprogramma degli interventi»

Appello dell’europarlamentare al governatore: «Le criticità si possono risolvere con azioni mirate. Ci sono anche i fondi europei»

Pubblicato il: 18/03/2022 – 15:24
Depurazione, Ferrara ad Occhiuto: «Ora un cronoprogramma degli interventi»

CATANZARO «La gestione dei fanghi derivanti dagli impianti di depurazione passerà dai Comuni alla Regione Calabria. Ora però bisogna capire come intende smaltire quell’80% dei fanghi che va direttamente a mare, il presidente Occhiuto che, con un video sui suoi canali social, sbotta contro le amministrazioni comunali e i gestori degli impianti depurativi». Ad intervenire sull’ultimo atto della Regione Calabria in merito alla gestione del sistema depurativo calabrese è l’europarlamentare Laura Ferrara che da sempre insiste per una risoluzione delle criticità. «Giudico positiva questa improvvisa presa di coscienza da parte del governatore della Calabria sulle annose e ben note criticità legate al processo depurativo – commenta l’eurodeputata -. Sono anni che cerco di sollecitare, la Regione in primis ma anche le amministrazioni comunali, a risolvere, spendendo adeguatamente le risorse europee, i problemi legati ad impianti obsoleti e sottodimensionati. La Calabria può e deve arrivare finalmente ad un ottimale sistema di depurazione delle acque reflue».
«Alle mie denunce – ricorda Ferrara – ho sempre affiancato una serie di proposte per il raggiungimento di questo obiettivo quali: creazione e aggiornamento mappe comunali delle reti fognarie e ripartizione delle stesse per acque bianche ed acque nere; censimento ed allacciamento alla rete fognaria delle abitazioni non collettate; censimento impianti di depurazione funzionanti e non; programmazione organica di un piano di interventi relativo ai comuni costieri e montani che tenga conto delle priorità derivanti dalle procedure d’infrazione e dalle “emergenze depurative”; gestione totalmente pubblica delle piattaforme depurative (compreso lo smaltimento dei fanghi, la manutenzione ordinaria e straordinaria etc.) secondo criteri di efficacia ed efficienza; trasparenza nell’uso di fondi europei, nazionali e regionali attraverso cui colmare il deficit infrastrutturale del sistema depurativo calabrese; monitoraggio degli impianti di depurazione esistenti attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie (es. sensori di rilevazione di agenti inquinanti, droni, telecamere subacquee); rilevamento condotte fognarie abusive, non segnalate o volutamente occultate; controllo e tracciamento delle attività degli autospurgo; introduzione di nuovi sistemi di trattamento delle acque reflue per i Comuni più piccoli come fitodepurazione, e microalghe».
«Tutte azioni concretizzabili – prosegue Ferrara – anche e soprattutto grazie al buon uso dei fondi comunitari. Intanto sarebbe auspicabile che alla delibera con cui il presidente della Regione Calabria ha trasferito allo stesso ente lo smaltimento dei fanghi da depurazione segua immediatamente un’operazione di dovuta trasparenza e quindi l’aggiornamento della banca dati regionale sulla depurazione ferma a maggio 2020».
«La Calabria, occorre ricordarlo – conclude la Ferrara – contribuisce con quasi la metà dei suoi agglomerati alle tre procedure d’infrazione in cui è coinvolta l’Italia a causa, appunto, delle condizioni di moltissimi impianti depurativi, un problema, quindi, noto a tutti, Commissione europea e Corte di giustizia europea comprese. Attendo per il bene della nostra terra, dopo una presa di posizione così dura e decisa, risultati tangibili e soprattutto un cronoprogramma chiaro e trasparente circa le azioni che porterà avanti la Regione per lo smaltimento dei fanghi».

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