COSENZA La corte d’assise d’appello di Catanzaro ha condannato a 12 anni di reclusione Salvatore Presta, 36enne autore di un omicidio compiuto ad aprile 2019. Presta ha ucciso suo zio, Angelo Presta, sparandogli contro 5 colpi di pistola calibro 9 per 21, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i due si erano incontrati in aperta campagna a Paterno, dove avevano dunque appuntamento. Lo scorso anno il gup do Cosenza, manuela Gallo, aveva inflitto al responsabile dell’assassinio 14 anni di carcere. Sia nel primo che nel secondo grado di giudizio è stata esclusa l’aggravante della premeditazione e dei futili motivi, concedendo all’imputato le attenuanti generiche.
Il difensore di Salvatore Presta, l’avvocata Rossana Cribari durante il processo basandosi sulla ricostruzione dei fatti compiuta dagli inquirenti, aveva decisamente contestato l’ipotesi di una sostanziale pianificazione del delitto, individuando la causa del gesto in una incomprensione e crisi improvvisa scoppiata proprio il giorno del delitto tra vittima e imputato.
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