CATANZARO «Reputo non ci siano più le condizioni per proseguire nell’iniziativa politica, per la città, che ho intrapreso, da un paio di mesi a questa parte, con il sostegno di molti amici e sostenitori». Lo scrive in una nota l’avvocato Aldo Casalinuovo, che decide così di non continuare la sua corsa verso il Comune di Catanzaro. «Sono giunto a tale conclusione – si legge – soprattutto perché non voglio costituire un elemento di divisione dell’area del centrosinistra che, pur nella caratterizzazione civica della mia proposta, mi ero prefisso di rafforzare».
«La priorità oggi è battere il centrodestra che, come l’araba fenice, vuole risorgere (o rinascere) dalle proprie ceneri», scrive ancora Casalinuovo. «Quella certa dinamica cui stiamo assistendo in questa prima fase di campagna elettorale in città a me sembra un film di un nuovo genere, l’horror politico. E la trama, ormai, è ben nota a tutti: un esponente storico e autorevole della sinistra e del centrosinistra catanzarese che si pone a capo di una coalizione formata da pezzi di centrodestra e da singoli rappresentanti di quell’area politica che ha governato fino ad oggi la città – male, come egli stesso dice – e da diversi esponenti del centrosinistra cittadino, fino a ieri critici nei confronti dell’amministrazione uscente e della sua maggioranza, che plaudono a tale operazione, la fanno propria e si mettono in marcia, invocando il rinnovamento, insieme a coloro che avevano contestato fino a poche ore prima. Uno scenario francamente inimmaginabile soltanto fino a qualche settimana fa e, direi, preoccupante. Personalmente, infatti, non soltanto non credo che sia questo il giusto viatico per determinare una nuova e proficua fase nella vita della città, ma anzi ritengo che un’operazione così anomala e densa di incognite sia foriera di una stagione di nuove sofferenze e difficoltà per la città stessa».
Casalinuovo decide dunque di virare verso l’appoggio al candidato recentemente indicato dal Pd, il docente Unical ed esponente di “Cambiavento” Nicola Fiorita. «A questo punto – scrive infatti – sono altrettanto convinto della necessità di unire tutte le forze dell’area progressista catanzarese in un unico progetto di reale rinnovamento, e per questo motivo appoggio da oggi la candidatura a sindaco di Nicola Fiorita. Si è discusso e ci si è confrontati, com’è noto, fino a pochi giorni fa, con la coalizione di centrosinistra, con il PD, anche in sede nazionale, e con Fiorita stesso. Molti errori sono stati commessi, specialmente nella fase iniziale di elaborazione della proposta politica del centrosinistra cittadino, e certamente un percorso diverso, più ricco e partecipato, poteva esser fatto. Ma ho preso infine atto che la proposta che ho fin qui rappresentato – ed alla quale hanno aderito tanti singoli cittadini, esponenti autorevoli della società civile e dell’area del centrosinistra catanzarese e dello stesso Partito Democratico – pur riscontrando considerazione ed apprezzamento, non è stata condivisa fino in fondo, in un quadro di necessarie alleanze, così come pure il metodo di selezione della candidatura che avevo indicato da ultimo. Tutto questo, tuttavia, non mi fa retrocedere dalle mie convinzioni e dalla mia radicata cultura politica, giacché come diceva Pietro Nenni la politica non si fa né con i sentimenti né con i risentimenti. Di fronte alle acrobazie attuali, anche a quelle di chi è passato dai firmamenti stellati alle più prosaiche ricerche di visibilità personale, mi piace ricordare la vita dei partiti di un tempo in cui si discuteva aspramente e si poteva anche rimanere in minoranza, ma non si sbatteva per questo la porta alle spalle, andando via. Illusioni? Forse. Ma la politica, anche nella dimensione civica e pur nei tempi freddi che viviamo, deve rimanere a mio avviso innanzitutto idea e condivisione di un progetto, e forse anche bellezza e sogno. Se scade a cinico calcolo e a ricerca del consenso opportunistico diventa altra cosa, che può interessare taluni ma non altri. Avanti, quindi, per dare a Catanzaro e a noi tutti un futuro migliore e una prospettiva di autentico cambiamento».
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