CATANZARO Migliorano le condizioni del mercato del lavoro nella regione. Almeno a giudicare dai dati forniti dall’Inps. Dopo i flussi negativi registrati nella fase più acuta della pandemia, da dicembre dello scorso anno l’andamento ha registrato un dato positivo. In particolare la situazione da quel mese, rispetto al 2019, segnala un saldo positivo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato e anche per le altre tipologie contrattuali. Il dato su base biennale registra una performance positiva. Questo, spiegano gli analisti dell’Istituto di previdenza, è avvenuto grazie al recupero delle perdite subite nel corso dell’annus horribilis della pandemia, quando il numero di assunzioni aveva marcato una battuta d’arresto.
In particolare, stando all’ultimo report dell’Inps, la variazione tra il mese di dicembre scorso rispetto all’anno precedente in Calabria è stata pari a 11.063 unità di cui 4.996 a tempo determinato e la restante parte (6.067) con altre tipologie contrattuali. Ancor più marcata la crescita se confrontata su base biennale. Nel confronto tra il 2021 e il 2019, l’Inps registra 15.410 unità suddivise tra 9.602 assunti con contratti a tempo indeterminato e la restante parte con le altre forme contrattuali.
Un quadro in linea con l’andamento nazionale che registra un ritorno progressivo alla normalità
E segnali positivi sulla stabilizzazione del mercato del lavoro arrivano anche dalla lettura dei dati sulle ore autorizzate dall’Inps per garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori.
Qui si registra una flessione del ricorso a queste forme di tutela dei dipendenti, segnale appunto del miglioramento delle condizioni di lavoro nella regione.
Per quanto attiene la cassa integrazione ordinaria a febbraio 2022, le ore autorizzate in Calabria sono state 143.002 contro le 371.220 dell’anno precedente con una flessione dunque del 61,48%. Se poi confrontato al bimestre gennaio-febbraio, il dato di decrescita del ricorso alla Cigo è ancora più marcato: -77,54%. Decisamente al di sopra della media nazionale ferma a -47,59% in questo periodo.
Una discesa che interessa anche la Cassa integrazione straordinaria che in Calabria è scesa di circa 35 punti percentuali nel confronto febbraio 2021-febbrio 2022 e nel primo bimestre, di un terzo. In entrambi i casi anche in controtendenza con la media nazionale che viceversa ha registrato rispettivamente una crescita del 128,64% e del 12,81%.
E in flessione c’è anche per la Calabria il dato che riguarda le ore concesse di Cassa integrazione in deroga. Tra febbraio 2022 e lo stesso mese dell’anno precedente il numero è diminuito del 90,95% e nel confronto bimestrale tra i due anni è sceso di oltre 80 punti percentuali. In questo caso allineandosi con l’andamento nazionale.
Come anche in discesa sono le ore autorizzate a febbraio per usufruire dei fondi di solidarietà: -46,92% rispetto al 2021 e -68,28% su base bimestrale.
Diversa la situazione sulle domande per accedere al Naspi, prestazione economica che sostituisce l’indennità di disoccupazione. Qui il dato registra una crescita. Nel confronto gennaio-dicembre 2020 rispetto ai dodici mesi successivi, le domande presentate sono cresciute. In particolare due anni fa le domande sono state 66.490 mentre lo scorso anno si sono registrate 69.122 richieste. Con un dato che in termini percentuali, si traduce in circa 4 punti in più (3,96%). Un dato in controtendenza su base nazionale che viceversa registra un minore ricorso al meccanismo ex indennità di disoccupazione.
Indice che se il quadro del mercato del lavoro anche in Calabra è in miglioramento, ancora non ha raggiunto l’equilibrio pre-pandemia. (r.desanto@corrierecal.it)
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