CATANZARO Alcune delle criticità erano già state sollevate pubblicamente dal governatore Roberto Occhiuto dopo l’incontro con i ministeri dell’Economia e della Salute, come l’assenza del Piano Covid e le preoccupanti carenze nella programmazione. Eredità scomode di un vecchio corso commissariale, quello che si è concluso con Guido Longo, che puntellano il verbale del Tavolo Adduce. Prima fra tutte, la “ferita” dei fondi non spesi, che riecheggia da un’istituzione di controllo all’altra. Dal tavolo romano alla Corte dei conti, che ne ha fatto uno dei punti di debolezza del sistema Calabria nella relazione presentata nei giorni scorsi. Vulnus che appartiene all’epoca della reggenza Spirlì, ma ancora pesa sul bilancio e sull’offerta assistenziale. Ai circa 80 milioni di spesa mancata si aggiungono i «rilevanti ritardi» nel campo delle assunzioni. Un campo nel quale il Tavolo chiede «di fornire evidenza della correlazione tra le assunzioni effettuate in itinere con i Piani di fabbisogno di personale adottati dalle aziende, al fine di garantire il rafforzamento dell’offerta assistenziale». Il secondo trimestre del 2021 mostra una lieve inversione di tendenza: un incremento del 3 per cento, laddove la media nazionale si attesta al 3,8 per cento.
Altro “suggerimento”: serve un controllo più puntuale delle azioni attuata dai manager posti alla guida di Asp e Ao riguardo agli obiettivi per lo smaltimento delle liste di attesa e per il rafforzamento della sanità veterinaria: «Il Piano nazionale di governo delle liste di attesa 2019-2021 prevede il superamento delle criticità sulle liste di attesa quale obiettivo prioritario della valutazione dei direttori generali». Ed è, questo, un altro dei campi nei quali il governatore-commissario si è attivato nelle scorse settimane.
Asp e Ao sono poi chiamate a rendere più rapidi i propri tempi di pagamento. Tutte le Aziende, fatta eccezione per l’Azienda ospedaliera di Cosenza «non rispettano la direttiva europea sui tempi di pagamenti né nell’anno 2020 né nei primi due trimestri dell’anno 2021». Il Tavolo e il Comitato ricordano che la legge di bilancio per il 2019 prevede di «subordinare almeno il 30 per cento dell’indennità di risultato al rispetto dei tempi di pagamento». Un modo per “convincere” i manager a prestare più attenzione a una questione che influenza la vita dei fornitori. E ancora nel campo dei ritardi va segnalato l’«ingente arretrato nell’evasione di pratiche di autorizzazione ed accreditamento».
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