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Fratin: «Il Pnrr è un’opportunità a patto che la politica sappia decidere cosa fare»

Il viceministro allo Sviluppo economico è intervenuto al consiglio di Unindustria Calabria. «Ci troviamo in mezzo alla tempesta perfetta»

Pubblicato il: 21/03/2022 – 21:11
Fratin: «Il Pnrr è un’opportunità a patto che la politica sappia decidere cosa fare»

LAMEZIA TERME  La crisi, il caro prezzi, la guerra in Ucraina, la sfida del Pnrr. Sono questi i temi analizzati dal consiglio generale di Unindustria Calabria, alla presenza del viceministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin.
All’evento, moderato dal direttore di Unindustria Calabria, Dario Lamanna, sono intervenuti tra gli altri, il vicepresidente nazionale di Confindustria, Natale Mazzuca, il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, con le conclusioni affidate a Fratin.
«Ci troviamo nel bel mezzo della tempesta perfetta, tra la pandemia ed il conflitto in Ucraina – ha detto Mazzuca – con il conseguente aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. Il Pnrr rappresenta una grandissima occasione a fronte delle debolezze del Paese, ma richiede un adeguamento delle competenze e dell’organizzazione della pubblica amministrazione. La vera sfida è scaricare le risorse del Pnrr a terra. In un momento di difficoltà come questo, abbiamo bisogno di azioni straordinarie, l’Italia è in difficoltà ovunque e chi soffre maggiormente è l’area più ricca, quella manufatturiera. Per questi mortivi auspico misure strategiche da parte del governo».
«Il sistema industriale italiano – ha aggiunto Ferrara nella sua analisi – è quello che ha dimostrato di essere più attivo e resiliente rispetto agli altri Paesi; poi è scoppiata la crisi, la fiammata inflazionistica. Il costo del gas, le politiche monetarie, hanno fatto crescere il tasso di interesse. Mi auguro che si intervenga sul cuneo fiscale per rendere più competitivo il sistema produttivo del nostro Paese».
Per Perciaccante, il vulnus è «l’aumento smisurato dei prezzi. Il mio settore – ha sottolineato – nel secondo semestre del 2021 sembrava trainante per l’economia nazionale, grazie ai grandi numeri inanellati con Superbonus 110% che oggi fa registrare, invece, un forte rallentamento per via del blocco dell’Ufficio dell’entrate, delle banche, delle Poste. Siamo preoccupati perché si perde tempo mentre i costi aumentano e i materiali non sono reperibili a causa dell’aumento dei prezzi».
Tra le altre questioni evidenziate da Perciaccante, l’avvio del Pnrr e la spesa dei 100 miliardi dedicati alle infrastrutture dopo il rincaro dei prezzi delle materie prime, come ad esempio il bitume, aumentato del 700%. «Aumenti – conclude il presidente dell’associazione degli imprenditori edili calabresi – che rischiano di penalizzare e far fallire il Pnrr».
«L’Ance ha ragione – ha poi dichiarato il viceministro Fratin nel tirare le somme – i problemi sono alimentati anche dai contratti sottoscritti prima della crisi e di conseguenza dall’adeguamento dei prezzi. Vi sono enormi difficoltà ad intervenire; il bilancio dello Stato non è quello tedesco ed il costo pro capite delle famiglie e delle imprese non è quello francese. Ne consegue che i problemi di competitività a livello mondiali sono enormi. Il quadro economico è difficile, se non tragico, per alcuni settori produttivi e non abbiamo contezza di cosa accadrà dopo. È vero, siamo nel bel mezzo della tempesta perfetta, ma è difficile ipotizzare risposte immediate o in prospettiva, perché fino ad un mese e mezzo fa pensavamo che il nostro Pil potesse crescere del 5% e poi il Pnrr poteva rappresentare una speranza per l’occupazione».
«La priorità oggi è tamponare – ha aggiunto il sottosegretario – quindi salvare le imprese e accompagnare tutti, ma con attenzione perché il tampone non può essere quello applicato per un mese sui carburanti, altrimenti il sistema non regge. Il Pnrr è per l’Italia una grande opportunità da affrontare provando a superare la struttura burocratica di comuni – ha concluso il viceministro allo Sviluppo economico – province e regioni, a patto che al primo punto ci sia la capacità politica di decidere come investire quelle risorse».

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