CATANZARO «Questo governo non ci sta aiutando nel contrasto alle mafie, con scelte che apparentemente c’entrano poco con la mafia, ci sta aiutando pochissimo». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenendo in collegamento con l’evento del “Calabria Day” all’Expo di Dubai.
«Voglio ringraziare – ha esordito Gratteri – il presidente della Giunta regionale per questo invito, è stato importante aver invitato due ministri importanti, il ministro Carfagna per il Sud e il ministro Giovannini per le Infrastrutture. Sono due ministri ai quali il presidente della Giunta regionale dovrebbe stare appiccicato notte e giorno come una cozza perché sono due ministri fondamentali per il Sud soprattutto se dovessero arrivare questi soldi dall’Europa, dico se dovessero arrivare perché non so con la guerra se arriveranno e quanti ne arriveranno. Mi è piaciuto molto l’intervento del professor Galli della Loggia, molto lucido, lo condivido appieno. La Calabria ha la più grande biodiversità dell’Italia, è stretta, lunga e alta e ogni 200 metri c’è un micro clima dove si possono produrre cose che in nessun’altra parte d’Italia ed Europa si possono produrre, per esempio il bergamotto».
Per Gratteri «il porto di Gioia Tauro è una grande opportunità non solo per la Calabria ma per l’Italia ma secondo me è sfruttato al 20% del suo potenziale. Non vogliamo un porto di Gioia Tauro che serva solo perché le grandi navi scarichino i container e dopo tre giorni gli stessi container in una nave più piccola vengono portati al porto di Genova. Non è questo che vogliamo per la Calabria o l’Italia. Dietro il porto di Gioia Tauro ci sono ettari ed ettari di terreno mai utilizzato messo a disposizione delle aziende, perché in queste vicende non c’è stata programmazione, perché c’è stato un totale abbandono soprattutto da parte della politica calabrese e della politica meridionale, perché noi non possiamo pensare che i problemi del Sud li possano risolvere i parlamentari del Nord».
Il procuratore della Repubblica di Catanzaro ha poi aggiunto: «Io come ogni calabrese spesso parlo male della mia terra perché la amo e proprio perché la amo ne posso parlare male. Ma io sogno per la Calabria le stesse infrastrutture che ci sono in Veneto e in Emilia Romagna, di questo abbiamo bisogno. Non abbiamo bisogno di assistenzialismo, siamo stanchi di questo assistenzialismo, siamo stanchi di queste mance che ciclicamente i vari governi ci propinano. Non abbiamo bisogno di questo. L’assistenzialismo porta solo al vagabondaggio e al lavoro nero, non alla produzione. Voglio un porto di Gioia Tauro dove ci sia una ferrovia in modo che il container possa arrivare velocemente al Nord e in Europa, una ferrovia che porti le merci sotto la pancia dell’aereo all’aeroporto di Lamezia, ho bisogno dell’Alta Velocità. Ho avuto il piacere di incontrare il professore Giovannini, il ministro delle Infrastrutture, e abbiamo parlato proprio di questo. Ho detto al ministro “voi pensate alle opere pubbliche, alla ‘ndrangheta ci pensiamo noi”. Ho esagerato nel senso che ho usato un parolone, ma non volevo che fosse un’occasione persa per la Calabria. Noi – ha rilevato Gratteri – abbiamo bisogno dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, poi ho visto scientificamente, dopo 20 giorni, uno studio privato che diceva che non era conveniente l’alta velocità. Ma ancora stiamo a parlare se infrastrutture così sono convenienti? Ogni mattina partono dalla Calabria 20 autobus per il Nord: se ci fosse l’alta velocità certamente la gente non andrebbe a mettersi come sardine e stare dodici ore per arrivare a Milano o Torino. Abbiamo bisogno come il pane dell’infrastruttura della Salerno-Reggio Calabria, della Reggio Calabria-Taranto, finalmente una strada a due corsie tutta intera e non a spezzatino. Io ancora non ho visto soldi stanziati per l’intera rete».
Gratteri si è poi soffermato che sul sistema giustizia nel suo complesso, rinnovando le critiche al governo nazionale. «È vero, in Calabria c’è la ndrangheta, c’è la corruzione. Purtroppo il fenomeno riguarda tutto il mondo occidentale, negli ultimi 20 anni c’è stato un forte abbassamento della morale e dell’etica e la corruzione ha investito appieno il mondo occidentale, in particolare l’Italia e in particolare il Sud e i posti ad alta densità mafiosa. Ma noi, purtroppo, non abbiamo avuto dei governi che hanno voluto investire in sicurezza, che hanno voluto investire contro le mafie. Perché purtroppo la storia ci insegna, già dalla fine dell’800, che il potere, la classe dirigente ha bisogno di mafie per contrastare altri centri di potere e altri poteri concorrenti. Purtroppo devo dire che questo governo non ci sta aiutando nel contrasto alle mafie, con scelte apparentemente che c’entrano poco con la mafia, ci sta aiutando pochissimo. Si sono fatti e si stanno facendo provvedimenti pensati e diretti dalla ministra Cartabia che sono devastanti e saranno devastanti per i prossimi decenni. Il problema non è l’immediato, il problema è che nella tesa della gente entra il tarlo che tutto si aggiusta, c’è una sistemazione. Non è sostanzialmente un deterrente. Io – ha rimarcato il procuratore della Repubblica di Catanzaro – ho bisogno di un sistema giudiziario nel rispetto della Costituzione. C’è bisogno di fare tali e tanti modifiche da rendere non conveniente delinquere. Quindi non un approccio morale ed etico, ma un rapporto di convenienza, dimostriamo sul piano sostanziale che non è conveniente delinquere. Temo che con questo governo, da questo punto di vista, sul piano della sicurezza e sul piano del contrasto alle mafie non si andrà da nessuna parte, se non si arriverà alle prossime elezioni sperando in un governo che abbia una visione sulla sicurezza e soprattutto sulla trasformazione delle mafie, che non sparano, non uccidono ma che comprano tutto ciò che è in vendita e, soprattutto, comprano l’animo delle persone. Mi auguro – ha concluso Gratteri – che i ministri che oggi avete invitato vi stiano vicini e abbiano a cuore le infrastrutture di cui il Sud ha bisogno più del pane». (redazione@corrierecal.it)
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