COSENZA La sconfitta e l’analisi del voto. Dopo la debacle alle elezioni provinciali di Cosenza, per il centrosinistra ma soprattutto per il Partito democratico arriva il momento della resa dei conti. Un bilancio evidentemente negativo, una sconfitta segnata dall’ennesima divisione interna che ha portato alla candidatura e alla successiva sconfitta di Nociti e Stasi, consegnando il palazzo di Provincia nelle mani del sindaco di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro.
L’analisi suggerita da Giuseppe Mazzuca, esponente del Pd di Cosenza e presidente del consiglio comunale bruzio, è aspra e impietosa. «È difficile governare un partito come il Pd in una provincia vasta come quella cosentina, ma mi pare ovvio che qualcuno abbia delle responsabilità in merito al deludente risultato ottenuto». Mazzuca fa nomi e cognomi e il riferimento è ancora una volta all’attuale commissario della Federazione provinciale del Pd di Cosenza, Francesco Boccia e al sub-commissario Maria Locanto (in corsa per diventare segretario provinciale del partito). «Nociti ha vinto solo nella fascia verde – sottolinea Mazzuca – grazie al voto compatto della maggioranza che sostiene il sindaco di Cosenza, Franz Caruso. Mentre nella fascia rossa, dove il centrosinistra governa tutti i comuni, abbiamo perso e la Succurro vinto nettamente». Inoltre, il Pd è stato bocciato anche dal voto «nei piccoli comuni dove storicamente i dem sono sempre presenti». «Quello che dispiace – conclude – è aver perso avendo la maggioranza dei consensi, seppur divisi tra due candidati».
Sul banco degli imputati, Mazzuca mette il duo Boccia-Locanto. «L’accordo romano nel chiuso di una stanza tra pochi intimi ha prodotto questo fallimentare risultato. E ancora oggi – aggiunge – non ho visto nessuno fare mea culpa e compiere un passo indietro. Perché Boccia e Locanto non ammettono gli errori compiuti? Perché non si fanno da parte?». Dopo le provinciali, il Pd sarà chiamato ai congressi e all’elezione del nuovo segretario provinciale di Cosenza e secondo Mazzuca, «è necessario un reset del partito». Occorre tornare nei territori, parlare con gli iscritti, recuperare il rapporto ormai logoro con chi dal partito vorrebbe uscire e non restare». «Ci siamo ritrovati con due candidati alle provinciali, ma potevano essere di più. Boccia dice di “controllare tutto da lontano” (il riferimento è all’intervista rilasciata ai nostri microfoni dal responsabile degli Enti locali del Pd, qui la notizia) e non mi pare che i risultati gli abbiano dato ragione. E’ stato fatto il massimo per raggiungere la sconfitta. Se vogliono il bene del Pd di Cosenza devono farsi da parte, altrimenti saranno tutti gli altri a lasciare i dem e resteranno soli».
x
x