ROMA «La mia presenza sarebbe stata inutile non si poteva interloquire in alcun modo, non era prevista alcuna forma di dibattito parlamentare». Ha motivato così – ai microfoni di Open – la sua assenza a Montecitorio il parlamentare calabrese di “Alternativa C’è” Francesco Forciniti che ha deciso assieme al gruppo di disertare l’aula dove è intervenuto con un discorso in videoconferenza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Noi chiaramente condanniamo l’aggressione di Putin – ha aggiunto – ma detto questo non ci sentiamo di avallare le richieste di un altro presidente “guerrafondaio” che chiede armi, chiede la “no fly zone” che significherebbe arrivare diritti alla Terza Guerra mondiale». «Tocca agli altri Paesi occidentali – ha detto ancora Forciniti – a mantenere il sangue freddo ed evitare che la guerra degeneri».
E sull’invio delle armi, il parlamentare è netto: «Non credo che inviando armi si possa far cessare il conflitto, anzi. La guerra diventerà più violenta ed aspra e si allontanerà la pace». Secondo Forciniti, per fermare il conflitto «l’unica strada deve essere diplomatica». «Sono contrario all’invio di armi all’Ucraina – ha detto ancora -. Armi che non sappiamo neppure bene come e a chi saranno consegnate, non è un pacco Amazon». Poi commentando le azioni di Putin, il parlamentare di “Alternativa c’è”, ha ribadito «per me l’aggressione non è mai legittima. Ma non dobbiamo dimenticare che c’è una guerra da otto anni in alcune zone contese del Donbass, che c’è un’Unione europea che ha dormito nonostante questo conflitto. Inoltre si è verificato un colpo di Stato in Ucraina e c’è stata un’attività di destabilizzazione dovuta a trent’anni di politica espansionistica della Nato». «Tutto questo non giustifica Putin – ha concluso Forciniti – ma certamente l’Unione europea e l’Occidente non hanno fatto nulla per evitare che si arrivasse a questo punto». (rds)
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