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Sbarchi a Roccella, «indicare una nuova struttura per l’accoglienza dei migranti»

Il Siulp richiama l’attenzione sulle problematiche nel porto della Locride. «Tensostruttura non è soluzione idonea per garantire dignità a chi arriva»

Pubblicato il: 22/03/2022 – 15:52
Sbarchi a Roccella, «indicare una nuova struttura per l’accoglienza dei migranti»

ROCCELLA JONICA L’ultimo sbarco dello scorso 8 marzo, il quarto del 2022 al porto di Roccella Jonica, ha visto interessati 184 migranti di diverse nazionalità tra cui molte donne e bambini. Un’attività all’esito della quale il Siulp torna a denunciare «criticità» che rischiano di porre in sofferenza il sistema come già  avvenuto nei mesi passati. «Nonostante già nel corso del 2021 si è assistito a ben 49 sbarchi nel comune della costa jonica reggina – si legge in una nota del sindacato unitario italiano dei lavoratori di polizia – si continua a considerare e quindi ad affrontare come emergenza tale fenomeno. Ed è chiaro che risulta contraddittorio il grande risalto dato all’operato delle forze dell’ordine in merito all’efficienza, alla professionalità ed alla grande umanità dimostrata nelle operazioni di salvataggio, identificazione, foto segnalamento, e smistamento nei centri di accoglienza, con le condizioni estremamente disagiate in cui sono costretti a lavorare».
Il punto dolente, nelle parole del Siulp sarebbe la struttura di prima accoglienza messa a disposizione dal Comune e ritenuta inidonea per le condizioni e i numeri anomali rispetto agli anni passati. Il Viminale e la prefettura avevano annunciato la creazione di un “hotspot” per far fronte alla problematica, previo adeguamento della struttura stessa che ad oggi «non risulta più utilizzabile». «Non sono chiare e non si comprendono le ragioni per cui non ne venga identificata una nuova, che consenta da un lato di dare accoglienza ai migranti con la giusta dignità e dall’altro di consentire agli operatori della Polizia di Stato condizioni accettabili in cui poter operare senza mettere a rischio la loro sicurezza e la loro salute», aggiunge il sindacato.

«Ebbene la tensostruttura presente al Porto delle Grazie, allo stato attuale non rappresenta certamente una soluzione ideale né per i migranti, presentando delle condizioni igieniche quantomeno discutibili, né per gli operatori della Polizia di Stato offrendo loro locali inadeguati per le operazioni di identificazione e foto segnalamento esponendoli alle intemperie atmosferiche quali il freddo dei mesi invernali ed al caldo più torrido di quelli estivi.

Sempre sul punto, abbiamo appreso di alcune difficoltà legate alla fornitura di energia elettrica che hanno rallentato sensibilmente le attività degli operatori di Polizia impiegati nell’apparente indifferenza degli Uffici che dovrebbero collaborare. Il Siulp, da sempre, ha rimarcato la necessità di strutture idonee e suggerito protocolli condivisi tra tutti gli attori deputati alle operazioni, quali garanzie per la dignità e la sicurezza dei migranti e degli operatori di Polizia.

Proposte avanzate ufficialmente ma sistematicamente disattese nel nome dell’accoglienza “a tutti i costi”. Sembrano infine discutibili, in occasione dell’ultimo sbarco le modalità d’impiego del personale operativo, che saranno certamente oggetto di confronto con l’Amministrazione, al fine di evitare ulteriori ricadute sulla sicurezza degli operatori. Amministrazione a cui in ogni caso non si può non riconoscere una grande sensibilità ed attenzione. Su tali criticità il Siulp assume una posizione ferma ed irremovibile, promuovendo ogni attività utile a tutelare i diritti di chi viene accolto e di chi lavora per accogliere».

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