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Centro dialisi di Taurianova in affanno, «a rischio le terapie salva vita per i pazienti»

Pardo: «Invito l’Ispettorato a effettuare dei controlli. Medico no vax ancora non integrato e infermieri vicini allo stop attività»

Pubblicato il: 23/03/2022 – 12:21
Centro dialisi di Taurianova in affanno, «a rischio le terapie salva vita per i pazienti»

TAURIANOVA Il centro dialisi di Taurianova è in una situazione di stallo e allo stesso tempo emergenziale, secondo quanto denuncia Pino Pardo presidente del Comitato “Pro-Centro Dialisi”. La carenza di personale mette in affanno quei pochi sanitari ancora in servizio che devono assistere i pazienti con terapie salvavita, che secondo Pardo, a breve potrebbero non essere più garantite. «Viviamo in un territorio dove vedere riconosciuti i più elementari diritti diventa complicato, se non addirittura impossibile! Non è così? Ed allora perché non vengo smentito? Perché l’Asp evita di confrontarsi? Vengano i dirigenti Asp in Prefettura a spiegare le loro ragioni. Agli ammalati si dà ascolto ignorarli significa offendere le loro dignità – scrive in una nota stampa Pardo – con essi si dialoga per giungere a giuste soluzioni. Con la “chiusura” al dialogo i dirigenti Asp vengono meno a loro precisi doveri. È dal 21 dicembre 2021 che noi pazienti attendiamo risposte; siamo persone vive maturate dalla lunga sofferenza ed i vertici Asp, davanti alle necessità degli ammalati, non possono girarsi dall’altra parte per eludere il problema». «Già, in periodo pre-Covid, in uno dei documenti , consegnatomi, in originale ed in mio possesso, dai Dirigenti Asp Ippolito e Forte – dichiara Pardo – al “tavolo” aperto in Prefettura il 3 maggio 2019, presieduto dalla Capo Gabinetto Anna Aurora Colosimo, viene indicata quale dev’essere la consistenza numerica del Personale Medico e Paramedico in forza al Centro Dialisi di Taurianova. In quel documento sono previsti (indicati sin d’allora come “necessità urgenti”) per il Centro Dialisi taurianovese: 5 medici e 12 infermieri. In questa infelice circostanza che tormenta con le evidenti criticità il Centro Dialisi di Taurianova – che nel passato è stato definito (da un editorialista del prestigioso “Corriere della Sera”) “fiore all’occhiello della piana di Gioia Tauro” – non so chi sia il responsabile, ma logica vuole che chi non è all’altezza del compito assegnatogli, lasci il posto a chi è capace di affrontare serenamente e con rispetto (degli ammalati e dei loro esausti familiari) la problematica del “Centro” e dare le dovute risposte». Pino Pardo – nella qualità di già dializzato e trapiantato renale, già Presidente del Comitato (4.332 le adesioni sottoscritte) di Tutela “Pro-Centro Dialisi” di Taurianova (RC) e di paziente curato in follow-up nel post-trapianto del rene – nelle scorse settimane ha informato, con diverse pubblicazioni diffuse ampiamente a mezzo stampa e sui social, che nonostante le promesse fatte ed i diversi solleciti effettuati (anche a seguito di incontri, sulle criticità al Centro Dialisi di Taurianova, con Gabriella Eburnea, Direttrice Asp Distretto Tirrenico a Palmi e in Prefettura, a Reggio Calabria con il Capo Gabinetto dr. Marco Oteri) non è stato sostituito il medico no-vax sospeso dall’Asp di Reggio Calabria, né integrati gli infermieri venuti meno per trasferimenti e pensionamenti.

«Ho richiesto all’Ispettorato del Lavoro di effettuare i dovuti controlli»

«Ho detto che nulla sarebbe stato da me lasciato d’intentato pur di raggiungere la sospirata meta; in siffatta situazione ed anche a tal fine, perdurando il silenzio dell’ASP, ieri, 22 marzo 2022, mio malgrado – ribadisce il presidente del comitato – ho inviato formale richiesta all’Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria affinché controlli le eventuali irregolarità rilevate nelle condizioni del lavoro (turni, straordinari, carichi di lavoro, ferie, etc.) svolto dai dipendenti del Centro Dialisi di Taurianova. Dello stato di disagio espresso ho ritenuto opportuno informare, puntualmente, l’attonita popolazione non solo taurianovese. Permanendo la situazione i medici e gli infermieri del “Centro” si accingono ad attuare l’osservanza solo del normale turno di lavoro. Mentre si registra che anche il personale infermieristico, in questo stato di disagio, sta per stilare un documento per avvertire d’attuare proteste bloccando, loro malgrado, l’attività: verosimile lo stop della stessa attività emodialitica. I pazienti, nel loro stato di malattia, avvertono il peso della triste vicenda e la sofferenza è nei loro occhi umidi. Nel Centro Dialisi di Taurianova, è rimasto, in attività lavorativa, un numero insufficiente di personale medico e paramedico per assicurare la regolare rotazione nei turni di servizio, con il rischio di non poter dare continuità al mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza per l’attività emodialitica».

«Un infermiere ogni 5 persone è assolutamente insufficiente»

«Ricordo, intanto, – presegue Pardo – che il trattamento emodialitico è una prestazione sanitaria “salvavita” per i pazienti che ne hanno necessità e, pertanto, non può essere interrotto o sospeso. In questa situazione i Dirigenti medici, per non trovarsi in uno stato di “interruzione di pubblico servizio”, stanno da tempo producendo ogni sforzo per garantire la copertura dei turni rinunciando alle ferie e al riposo attuando ripetuti raddoppi di turni. Per quanto detto, è urgente porre rimedio, alla criticità per la carenza di personale assumendo un medico nefrologo e altro personale infermieristico. Ribadisco che dal punto di vista numerico il personale continua ad essere insufficiente mentre il numero dei pazienti emodializzati continua ad aumentare. Ad oggi i pazienti che dializzano al centro dialisi di Taurianova sono 53, e in vista ci sono imminenti ingressi. Il numero di infermieri che garantisce l’assistenza, che per legge dovrebbe essere di 1 infermiere per 3,5 persone, ad oggi è di 1 infermiere per 5,5 persone. Il carico di lavoro per infermieri e medici, considerando anche le dialisi notturne dei pazienti Covid, è insostenibile. I medici, quasi sempre uno a turno, come possono garantire la contemporanea assistenza ai pazienti dializzati (spesso anche pazienti critici) ai trapiantati del rene, a coloro che afferiscono all’ambulatorio nefrologico, e ai pazienti inviati dal P.o di Polistena per consulenza medica? Non sorprenderà se l’attività del “Centro” dovesse fermarsi. La situazione è aggravata dal carico di lavoro determinato dalla installazione del Punto Intervento Nefro-Dialitico di urgenza/emergenza presso l’Ospedale di Polistena. Più in generale è da considerare che gli estenuanti raddoppi di turni e reperibilità notturna e festiva attuati, sono fuori la regolarità contrattuale ed i responsabili, energici medici ed infermieri, potrebbero far venire meno la qualità del delicato vitale servizio. Anche per questo invito – afferma Pardo – l’Ispettorato del lavoro perché controlli le eventuali irregolarità del lavoro svolto al Centro Dialisi di Taurianova perché in questo stato, al minimo evento imprevedibile (malattia, congedo improcrastinabile etc.) di un medico o di un infermiere, il “sistema” dialisi rischia di andare in serio affanno al punto di non essere in grado di garantire la dovuta essenziale assistenza ai fragili malati bisognosi di cure “salva-vita”. In estrema sintesi, per emodializzare, il personale infermieristico, frequentemente, va incontro a turni di raddoppio. Tenuto conto che, dal mese di dicembre 2021 a tutt’oggi – a causa della positività al Covid di alcuni pazienti emodializzati – si è reso necessario sottoporre gli stessi a trattamento emodialitico durante il turno notturno e diurno festivo di reperibilità. Per quanto concerne il personale medico, ogni medico ha una media di n°17/18 turni di reperibilità mensili; nella maggior parte dei turni vi è la presenza di un solo medico a turno a garantire l’assistenza ai pazienti dializzati, ambulatoriali e giunti in reparto, per eventuali consulenze, perché inviati dal P.o. di Polistena. Da dicembre 2021, solo due medici si sono alternati durante i turni di reperibilità notturne Covid. Ho ancora fiducia, nonostante tutto, – conclude Pardo – della nomina, da parte dell’ASP reggina, del medico nefrologo per integrare il medico no-vax sospeso e l’assunzione di due infermieri; basta volerlo perché la volontà smuove le montagne».

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