REGGIO CALABRIA Derubricato e condannato a due mesi per violenza e minaccia a pubblico ufficiale. I fatti risalgono al 2018 nel carcere di Reggio Calabria. Attilio Giorgi (difeso dagli avvocati Chiara Penna del Foro di Cosenza e Giuseppe Iemma del
Foro di Locri) si trovava in gravi condizioni di salute da più giorni per patologie pregresse. Una condizione fisica che lo spinse a ricorrere allo sciopero della fame e in conseguenza del quale venne portato in infermeria dai compagni di cella.
Secondo la difesa, l’emergenza medica sarebbe stata sistematicamente ignorata e non presa nella dovuta considerazione nonostante le richieste avanzate anche a mezzo mail dagli stessi legali. Condizioni di salute giudicate gravi che dall’aprile 2020 hanno spinto il Tribunale di Reggio Calabria a sostituire la misura cautelare carceraria con quella degli arresti domiciliari.
Invece nel 2018, il rischio ischemico di Giorgi e la sua ipertensione venivano considerate dal medico Antonio Pollio come stato di agitazione da risolvere con delle manovre alla cervicale. Per tutta reazione, il detenuto (come ammesso dallo stesso) avrebbe reagito aggredendo il medico, non con l’intenzione – secondo la difesa – di ottenere a tutti i costi un ricovero non necessario. Il giudice del tribunale di Reggio Calabria, in composizione monocratica, ha accolto parzialmente le richieste della procura che aveva chiesto la condanna per la forma più grave del reato. La difesa, rappresentata dagli avvocati Chiara Penna del Foro di Cosenza e Giuseppe Iemma del Foro di Locri hanno già preannunciato ricorso in appello, convinti della totale insussistenza del reato contestato. (f.b.)
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