CATANZARO Il weekend delle grandi decisioni. Negli ultimi giorni il quadro politico di Catanzaro è in fibrillazione e in questo fine settimana potrebbe registrare un autentico terremoto, soprattutto in casa centrodestra. Secondo quanto riferiscono fonti accreditate, infatti, altre forze civiche legate a big del centrodestra sarebbero pronte a convergere sulla candidatura a sindaco di Valerio Donato, il docente dell’Umg, giurista e avvocato ormai ex Pd in campo con una proposta civica. L’addio, con toni anche astiosi e particolarmente duri che Donato ha consumato con i democrat, sembra aver accelerato l’implosione del centrodestra, che sta perdendo pezzi con cadenza quotidiana e altri potrebbe perderne da qui a qualche giorno. Lo stallo del centrodestra infatti non accenna a smuoversi, tra veti incrociati, sospetti, piccole e grandi vendette e tensioni interne insanabili, come quella che si starebbe registrando dentro Forza Italia tra il coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori e quello provinciale Mimmo Tallini. Una frantumazione, quella del centrodestra, che è plasticamente resa dalla totale assenza di riunioni e interpartitiche nella coalizione, nonostante un mesetto fa sia stato insediato un tavolo permanente per la scelta del candidato sindaco, e dalla totale assenza anche di input dai leader nazionali dei partiti maggiori, segnatamente Lega e Forza Italia, dai quali in tanti in queste ore attendono un segnale che non arriva (e forse mai arriverà). Da qui un “fuggi fuggi” generale – la prima a salutare è stata l’Udc – e un “liberi tutti” che – dicono fonti accreditate – starebbe ispirando anche plenipotenziari sul territorio come il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, della Lega: a quanto si apprende, Mancuso avrebbe già prospettato al leader del Carroccio Matteo Salvini le enormi difficoltà del centrodestra nella scelta del candidato sindaco di Catanzaro, senza però ricevere indicazioni di sorta, e secondo i bene informati avrebbe avviato una marcia di avvicinamento sempre più spedita, e data ormai in dirittura di arrivo, verso Donato attraverso le aggregazioni di sua ispirazione, come “Alleanza per Catanzaro” (e si parla anche di un’altra lista civica in cantiere nel gruppo Mancuso, con un possibile aggancio nominalistico alla Lega). In effetti, il dilemma al momento è capire se nella colazione di Donato troveranno spazio i simboli ufficiali dei partiti di centrodestra, del resto lo stesso candidato sindaco non avrebbe precluso questa ipotesi, ma è un’ipotesi che ovviamente deve passare dalle valutazioni romane. Intanto, come suo dirsi, in sede locale ci si porta avanti utilizzando e traghettando verso Donato le sigle civiche (pseudo civiche, in verità…). A sostegno di Donato inoltre si starebbe per attestare anche un’altra forza civica ma in realtà orbitante nell’area di Forza Italia vicina a Mangialavori, “Catanzaro da Vivere”, rappresentata da Baldo Esposito e dal presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni (che con Mangialavori ha allestito una lista ad hoc alle scorse Provinciali). Lo stesso percorso con approdo verso Donato starebbero poi facendo un’area civica riconducibile a “Italia al centro”, vicina al capogruppo di Coraggio Italia alla Regione Francesco De Nisi e al vicepresidente della Provincia Fernando Sinopoli, e “Fare per Catanzaro” di Sergio Costanzo. Sono segni di un evidente smottamento nel centrodestra, nel quale però non manca chi ancora tiene la barra dritta senza farsi incantare dalle sirene, come Fratelli d’Italia di Wanda Ferro, coerente anche con una linea ribadita dal partito nazionale. Secondo indiscrezioni sempre più insistenti, comunque, tutte queste adesioni pro Donato potrebbero concretizzarsi entro domenica, o al più tardi nei primi giorni della prossima settimana, aprendo però anche un’altra questione, che è in realtà è un rischio: quello dell’eccessivo “affollamento” nello schieramento per Donato, con tutte le incognite del caso. Del resto, Donato non ha lesinato le aperture – “con tutti, senza compromessi” è il suo slogan – limitandosi a dire no, pubblicamente, solo a Mimmo Tallini e al sindaco uscente Sergio Abramo, non a caso estremamente e aspramente critici con il docente dell’Umg. (a. c.)
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