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l’inchiesta

Omicidio a Lamezia, indagati per violenza privata i Trovato e D’Angela

Secondo l’accusa, prima della sparatoria, avrebbero tamponato con due vetture l’auto di Paola e Monteleone bloccandola in piazza Borelli

Pubblicato il: 24/03/2022 – 13:33
di Alessia Truzzolillo
Omicidio a Lamezia, indagati per violenza privata i Trovato e D’Angela

LAMEZIA TERME Si allarga l’inchiesta sulla sparatoria che il sette marzo scorso ha portato alla morte di Luigi Trovato e al ferimento, grave, di Luciano Trovato e, lieve, di Pasquale D’Angela.
Le dichiarazioni dei due indagati per omicidio, i reo confessi Claudio Paola e Antonio Monteleone, supportate dai riscontri tecnici dei Carabinieri del Gruppo di Lamezia Terme, hanno portato la Procura guidata da Salvatore Curcio a iscrivere nel registro degli indagati Luciano Trovato, Pasquale D’Angela e Franco Trovato. L’accusa per tutti e tre è di violenza privata in concorso per avere costretto – quella stessa sera, prima della sparatoria – Claudio Paola e Antonio Monteleone a fermare l’Alfa Mito a bordo della quale viaggiavano perché speronati, nella parte anteriore sinistra dell’auto, da una Range Rover Evoque con a bordo Luciano Trovato e Pasquale D’Angela che procedeva contromano in piazza Borelli e, contemporaneamente, tamponati da una Fiat 500X condotta da Franco Trovato.
In questo procedimento Claudio Paola e Antonio Monteleone, difesi rispettivamente dagli avvocati Antonio Rocco e Armando Chirumbolo, sono riconosciute quali persone offese.
All’inchiesta giudiziaria si aggiunge, dunque una nuova faccia della medaglia: i due indagati per omicidio, prima di sparare, sono stati oggetto di violenza da parte di quelle che sarebbero poi diventate le vittime.
La Procura ha ritenuto necessario procedere ad accertamenti tecnici non ripetibili che riguardano i contenuti delle telecamere presenti in piazza Borelli e che hanno ripreso le varie fasi del tamponamento/sparatoria. L’accertamento tecnico si terrà, davanti ai difensori di tutti gli indagati – i Trovato e D’Angela sono difesi d’ufficio da Francesco Murone, Fabio Davoli e Valentina Falvo –, il 28 marzo prossimo.
Ma l’inchiesta è destinata ad allargarsi ancora perché il sette marzo scorso, dietro la Range Rover, arrivata contromano anche una terza auto di colore rosso che si affiancava poi all’Alfa Mito di Paola e Monteleone. L’unica macchina che poi è sparita dalla scena. Un nuovo tassello che gli inquirenti stanno per riportare al suo posto in questo macabro puzzle. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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