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Il diario della guerra

Colloquio Biden-Draghi. «Nato risponderà all’uso di armi chimiche di Mosca»

G7 annuncia possibili nuove sanzioni. E dalla Nato: «Più missili, armi anticarro e droni all’Ucraina»

Pubblicato il: 24/03/2022 – 20:40
Colloquio Biden-Draghi. «Nato risponderà all’uso di armi chimiche di Mosca»

BRUXELLES Il mondo occidentale si stringe all’Ucraina. «Risponderemo all’uso di armi chimiche da parte di Mosca, la Nato risponderà», ha detto il presidente americano Joe Biden da Bruxelles. «Putin non pensava che avremmo avuto tale coesione tra alleati, la Nato è più unita che mai».
«Gli alleati oggi hanno deciso di fornire più assistenza all’Ucraina – aveva già detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine del summit straordinario dell’Alleanza Atlantica -, anche dal punto di vista militare. Tra questi si contano armi anti carro, difese anti missili e droni, che si sono dimostrati molto efficaci. Gli alleati poi assisteranno l’Ucraina con aiuti finanziari e umanitari». Stoltenberg ha anche lanciato un altolà a Pechino a non dare supporto militare a Mosca. A Bruxelles il giorno dei vertici di G7, Nato e Europa, a cui ha partecipato anche il presidente ucraino Zelensky: ha chiesto alla Nato «aiuti militari senza restrizioni». «La minaccia dell’uso su vasta scala da parte della Russia di armi chimiche sul territorio dell’Ucraina è reale», ha poi detto Zelensky in un videocollegamento con il G7, riunito a Bruxelles. E ci sono informazioni che le truppe russe hanno «hanno usato bombe al fosforo contro la popolazione in Ucraina», ha aggiunto.

G7 pronto ad adottare nuove sanzioni

Il G7 è pronto ad adottare nuove sanzioni e continuerà a lavorare per evitare che quelle già decise vengano aggirate anche con la vendita di oro da parte della banca centrale russa. È quanto si legge nelle conclusioni della riunione dei leader del G7. Sia nel vertice Nato che del G7 si è «mostrata un’unità straordinaria degli alleati nel condannare l’aggressione dell’Ucraina», ha detto il premier Mario Draghi a margine dei lavori di Bruxelles. «Non è possibile coinvolgere né Nato né Ue nella garanzia di una no fly zone», ha detto ancora Draghi. «Questo è una violazione contrattuale», i contratti sarebbero considerati «violati», ha risposto Draghi sulla pretesa di Putin di ricevere pagamenti del gas russo in rubli.

Onu: «Stop alle ostilità». La Cina si astiene. No dalla Russia

A quasi un mese dall’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Putin l’Unicef fa sapere che un bambino ucraino su due è stato sfollato dai territori ucraini. Lo ha detto alla Cnn il portavoce dell’Unicef James Elder. «Dall’inizio della guerra un mese fa, su ogni bambino e bambina del Paese, uno su due ha dovuto abbandonare le proprie case. È una situazione che non abbiamo mai visto prima, non a memoria d’uomo, ed è quasi impossibile da affrontare», ha detto Elder.
Mentre sul fronte dei combattimenti si registrano dichiarazioni incrociate di conquiste o di liberazioni di territori. Mosca rivendica di aver preso il controllo della città di Izyum, nella regione di Kharkiv. Mentre Kiev annuncia di aver distrutto mezzi russi con il fuoco dell’artiglieria. Lo ha riferito in un video, come riporta Unian, il comando operativo «Nord» su Facebook. Così come di aver distrutto una grande nave russa nel porto occupato dai russi di Berdyansk, nel sud-est dell’Ucraina, come fa sapere la Marina militare ucraina.
In un video (in basso) che circola sui media di Kiev si vede la nave che esplode e una spessa nube di fumo e fiamme. Berdyansk, sul mare di Azov a circa 70 chilometri a sudovest di Mariupol, è stata occupata dalle truppe russe il 27 febbraio. Anche lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine conferma che la nave-anfibio d’assalto russa «Orsk» è stata distrutta. Il porto di Berdyansk è stato usato finora per portare le forniture alle forze russe che da settimane stanno assediando Mariupol.

Video

Onu: «Stop alle ostilità». Russia vota contro. La Cina si astiene

L’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato la risoluzione proposta dagli occidentali sulla situazione umanitaria in Ucraina che chiede «l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili», l’accesso umanitario e la protezione dei civili, del personale medico, dei giornalisti e degli operatori umanitari. Sono stati 140 i Paesi che hanno votato a favore, 5 i contrari e 38 gli astenuti. I cinque paesi che hanno votato contro sono Russia, Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea (gli stessi che hanno votato contro la risoluzione del 2 marzo scorso). La Cina invece è tra i 38 astenuti (tre in più della volta scorsa). I voti a favore sono scesi da 141 a 140.

G7: «Nessun Paese dia assistenza alla Russia»

«Sollecitiamo tutti i Paesi a non dare alla Russia assistenza militare o di qualsiasi altro genere» che possa aiutare Mosca a portare avanti la sua aggressione contro l’Ucraina. È quanto si legge nelle conclusioni del vertice del G7. «Vigileremo su qualsiasi tipo di assistenza di questo genere», si legge ancora nel comunicato finale dove, sebbene non si citi mai la Cina, il riferimento a questo Paese, secondo gli addetti ai lavori, risulta evidente alla luce degli ultimi scambi verbali tra Pechino e gli Stati Uniti.

Stoltenberg: «Più armi anticarro, missili e droni all’Ucraina»

«Gli alleati oggi hanno deciso di fornire più assistenza all’Ucraina, anche dal punto di vista militare. Tra questi si contano armi anti carro, difese anti missili e droni, che si sono dimostrati molto efficaci. Gli alleati poi assisteranno l’Ucraina con aiuti finanziari e umanitari». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine del summit straordinario dell’Alleanza Atlantica mentre secondo un alto funzionario della Casa Bianca a Bruxelles i leader del G7 chiedono di rivedere il posto della Russia all’interno dell’Organizzazioni internazionali.
«Noi condanniamo l’invasione russa dell’Ucraina nei termini più forti possibile. Chiediamo al presidente Putin di fermare immediatamente questa guerra e ritirare le forze militari dall’Ucraina e chiediamo alla Bielorussia di mettere fine alla sua complicità». Così i leader della Nato nella dichiarazione finale del vertice straordinario di Bruxelles.
La Nato chiede quindi alla Russia di mettere «immediatamente» fine alla guerra, «implementando immediatamente un cessate il fuoco» e chiede a Mosca di impegnarsi in maniera «costruttiva» e «credibile» in un negoziato con Kiev per ottenere «risultati concreti».
«L’escalation retorica» del presidente russo Vladimir Putin è «irresponsabile e destabilizzante», affermano i capi di Stato e di governo dell’Alleanza atlantica. I leader della Nato affermano che l’attacco della Russia all’Ucraina «minaccia la sicurezza mondiale» e che «l’assalto alle norme internazionali rende il mondo meno sicuro».
La Nato chiede inoltre a tutti gli Stati, compresa la Cina, di sostenere l’ordine internazionale e di «astenersi dal sostenere in alcun modo lo sforzo bellico russo» e di astenersi da «qualsiasi azione che aiuti la Russia ad aggirare le sanzioni», quanto si legge nella dichiarazione dei capi di Stato e di governo dell’Alleanza atlantica. Tra le cose discusse oggi l’invio di missili antinave in Ucraina e il dispiegamento di altri quattro battlegroup sul fronte Est, in Bulgaria, Romania, Slovacchia e Ungheria, per fare fronte alla minaccia russa.

Zelensky alla Nato: «Aiuti senza restrizioni»

Il presidente ucraino interviene all’assemblea della Nato ribadendo l’accusa di utilizzo delle armi al fosforo da parte dell’esercito russo. Zelensky ha chiesto nel vertice in corso a Bruxelles «aiuti militari senza restrizioni». «Avete almeno 20.000 carri armati. L’Ucraina ha chiesto l’uno per cento di tutti i vostri carri armati. Dateceli o vendeteceli. Ma non abbiamo una risposta chiara». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo intervento alla Nato, secondo quanto riporta la Pravda Ucraina.

Una “talpa” russa: «Aumenta il rischio di un golpe contro Putin»

Il rischio di un golpe contro il presidente Putin da parte del servizio di sicurezza federale russo (Fsb) cresce con il perdurare della guerra in Ucraina: è quanto emerge da alcune lettere scritte da un anonimo agente dell’intelligence di Mosca all’attivista in esilio dal 2015 e fondatore del progetto gulagu.net, Vladimir Osechkin, e successivamente pubblicate online. Secondo la talpa, il caos e il malcontento stanno soffocando i servizi di sicurezza. Il fatto stesso che gli agenti russi stiano parlando apertamente, ha commentato Osechkin al Times, è un segno della loro crescente rabbia nei confronti di Putin e del malcontento per l’effetto che le sanzioni hanno sugli ufficiali dell’Fsb. Questi, sottolinea infatti l’attivista, non possono più «andare in vacanza nelle loro ville in Italia e portare i loro bambini al Disneyland di Parigi». Intervistato dalla sua abitazione in Francia, Osechkin ha chiarito che «per 20 anni Putin ha creato stabilità in Russia. Ufficiali dell’Fsb, poliziotti, pubblici ministeri e le persone all’interno del sistema hanno potuto vivere una bella vita. Ma ora è tutto finito. Riconoscono che questa guerra è una catastrofe per l’economia, per l’umanità. Non vogliono tornare ai tempi dell’Urss».

Bombe al fosforo nel Lugansk: almeno 4 morti

Nella regione di Lugansk, nel sud est dell’Ucraina, l’esercito russo continua a bombardare le città anche con bombe al fosforo. Lo scrive su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergey Gaidai, citato dall’agenzia Unian, sottolineando che ci sono morti e feriti. «Nella notte gli invasori hanno bombardato la regione di Lugansk con missili e bombardamenti al fosforo – scrive -. Si sa già che quattro persone sono morte e i russi hanno danneggiato o completamente distrutto molte case». Colpite le città di Severodonetsk, Lysychansk, Rubizhne, Kreminna, Novodruzhesk e Voevodivka. Secondo la stessa fonte ci sarebbero stati almeno 4 morti nel corso dei bombardamenti.

Johnson: «Più dure sono le sanzioni prima la crisi finirà»

«Più dure sono le sanzioni più potremo aiutare gli ucraini e meno questa crisi durerà», ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson arrivando al summit Nato. «Putin si sta comportando in modo barbarico e la Nato deve considerare in modo collettivo la crisi orrenda che si sta sviluppando in Ucraina. Ora dobbiamo decidere cosa possiamo fare per stringere il cappio economico introno al regime di Putin, che ha superato la linea rossa della barbarie».

Anonymous hackera la Banca centrale russa

Anonymous ha hackerato la Banca centrale russa. «Entro 48 ore verranno rilasciati più di 35mila file con accordi segreti», scrivono su Twitter gli attivisti. Nei giorni scorsi
Anonymous ha messo offline i siti di alcune società che continuano a operare in Russia come Nestlé che, sotto pressione, ha ridotto le sue attività a Mosca.

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