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il conflitto

Zelensky: «Il mondo scenda in piazza». In fiamme foresta vicino Chernobyl

Battaglia alle porte di Kiev, gli ucraini riprendono la città di Irpin mentre Mosca spegne Google

Pubblicato il: 24/03/2022 – 7:43
Zelensky: «Il mondo scenda in piazza». In fiamme foresta vicino Chernobyl

KIEV Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha invitato le persone di tutto il mondo a protestare pubblicamente oggi, 24 marzo, a un mese dall’inizio dell’invasione russa. “La guerra della Russia non è solo la guerra contro l’Ucraina. Il suo significato è molto più ampio”, dice Zelensky, pronunciando per la prima volta il suo discorso in inglese nel tradizionale videomessaggio serale in strada a Kiev. “Venite nelle vostre piazze, nelle vostre strade. Rendetevi visibili e fate in modo che siate ascoltati. La libertà è importante, le persone contano, la pace è importante. L’Ucraina è importante”. Mentre si combatte ormai all’interno di Mariupol, dove è morta per il crollo della sua casa la ginnasta di 11 anni, Kateryna Dyachenko, torna nello scambio di accuse lo spettro delle armi chimiche e la minaccia del nucleare. In serata le autorità di Kiev hanno informato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica che una foresta vicino alla centrale nucleare di Chernobyl è in fiamme.
L”Ucraina chiede alla Nato di inviare “missili a medio raggio”, perché “non possiamo vincere una guerra senza armi offensive”. Quasi tutta la città di Irpin, alla periferia nordoccidentale di Kiev, – fa sapere, però, il sindaco di Kiev citato dalla Bbc – è tornata in mani ucraine. Vitalij Klitshcko afferma che la controffensiva ha respinto l’attacco russo anche a Makariv, altra località a una settantina di chilometri a ovest della capitale. L’esercito ucraino ha “distrutto il piano per circondare Kiev”, ha aggiunto Klitshcko. E secondo il Wall street Journal che cita un alto dirigente della Nato potrebbe arrivare a 40mila il numero di soldati russi morti, feriti, presi prigionieri o dispersi nella guerra in Ucraina. Gli analisti dell’Alleanza sono arrivati a questa cifra usando le medie statistiche degli ultimi conflitti, secondo cui per ogni morto ci sono circa tre feriti. La Nato stima che siano morti finora tra i 7.000 e i 15.000 militari russi. In alcune aree vicino Kiev le forze russe sono state respinte dalla resistenza ucraina. Lo afferma un funzionario del Pentagono, secondo il quale la Russia ha lanciato oltre 1.200 missili dall’inizio dell’invasione. L’edizione ucraina del sito di informazione russo Strana.ua riporta che il sindaco della città di Mariupol, Vadim Boychenko, ha lasciato la città, “perché lì non c’era più alcun collegamento”. Lo scrive il sito Ria Novosti. “Come ha spiegato il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk , Pavel Kirilenko, Boychenko ha lasciato la città perché non c’è alcun collegamento lì”. Continua intanto la guerra economica tra Russia e Occidente con un riferimento particolare all’energia. Putin ha detto che la Russia non accetterà più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, ma accetterà solo rubli. La questione delle possibilità di nuove sanzioni alla Russia, che comprendano anche petrolio e gas, sarà al centro della girandola di incontri diplomatici domani a Bruxelles dove sono previsti i vertici della Nato, del G7 e dell’Unione europea. Ma i segnali della vigilia non sembrano certo distensivi con il ministero degli Esteri russo che ha consegnato all’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca un elenco di diplomatici americani che sono stati dichiarati persone non gradite e saranno espulsi. Lo afferma – secondo quanto riferisce la Tass – lo stesso ministero, aggiungendo “che qualsiasi azione ostile degli Stati Uniti contro la Russia avrà una risoluta e appropriata risposta”.

La mossa di Putin

Intanto la Russia fa sapere che non accetterà più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, ma accetterà solo rubli. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin. Un annuncio che provoca il calo delle Borse europee: Francoforte -1,3%, Madrid -1,4%, Parigi e Milano -1%, Londra -0,1%. Dopo le parole di Putin il rublo ha registrato subito un miglioramento ed ora è sceso sotto quota 100 sul dollaro (98,8). La valuta russa resta comunque debole rispetto a periodo antecedente alla guerra in Ucrania quando scambiava a 75 sul biglietto verde. Il prezzo del gas in Europa registra un balzo del 34% per poi ritracciare a 125 euro (+27%) al Mwh, dopo la decisione di Putin. A Londra il prezzo sale a 298 penny al Mmbtu.Contro “prezzi elevati e volatili del gas”, noi “proponiamo degli appalti comuni e delle regole più rigide per lo stoccaggio, perché invece di fare concorrenza l’uno con l’altro portando i prezzi verso l’alto, dobbiamo usare il nostro peso e cominciare ad acquistare gas insieme. Come europei, non come 27 paesi membri diversi. Inoltre dovremmo utilizzare le nostre possibilità di stoccaggio in alcuni paesi membri per garantire le forniture ovunque nell’Unione”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen al Pe. La pretesa di Putin di ricevere pagamenti del gas russo in rubli rappresenta una “violazione del contratto”. Lo afferma il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck. “Ora discuteremo con i nostri partner europei su come reagire”, ha aggiunto. La Germania importa il 55% del suo fabbisogno di gas naturale dalla Russia.

La guerra continua

E’ stato bombardato un ponte a Chernihiv, a 130 chilometri da Kiev, ritenuto cruciale per portare aiuti umanitari ed evacuare i civili. Lo riferisce The Kyiv Independent. Un raid aereo russo ha distrutto a Mariupol il museo intitolato al pittore Arkhip Kuindzhi, dove erano conservati i dipinti di numerosi artisti ucraini. Secondo la denuncia del consiglio comunale su Telegram, nell’edificio bombardato erano conservate circa duemila opere tra dipinti, sculture e altre creazioni artistiche. Konstantin Chernyavsky, presidente dell’Unione nazionale degli artisti dell’Ucraina, ha riferito ai media locali che tre noti quadri di Kuindzhi facevano parte della collezione del museo, ma non si trovavano nella struttura.

Le voci da chi scappa dall’orrore della guerra

Le forze russe hanno sequestrato un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti diretto a Mariupol per trarre in salvo gli ucraini in fuga dalla città ormai spettrale, facendo “prigionieri” gli autisti dei mezzi e diversi operatori dei servizi di emergenza: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia la manovra di Mosca poche ore dopo il suo discorso al Parlamento italiano e assicura che Kiev sta “facendo di tutto per liberare la nostra gente”. Il presidente Zelensky esige il rilascio del convoglio. Nove corridoi umanitari sono stati concordati per oggi in Ucraina, ma non per uscire da Mariupol. La vice primo ministro dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk fa sapere che non c’è accordo con la Russia per stabilire un corridoio sicuro dal cuore di Mariupol. “Centomila persone – denuncia il presidente ucraino – sono rimaste intrappolate nella città in rovina di Mariupol, affrontando la fame sotto “costanti” bombardamenti russi”. Zelensky ha rinnovato i suoi appelli affinché la Russia consenta corridoi umanitari sicuri, e ha detto che i civili stanno affrontando “condizioni disumane” in un assedio totale: senza cibo, né acqua, né medicine”. Più di 7.000 persone sono fuggite dalla città nelle ultime 24 ore, ha detto. Sale intanto ad almeno 977 il bilancio dei civili uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione da parte della Russia, tra cui 81 bambini. Lo indica l’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (Ohchr). I feriti sono invece 1.594, tra cui 108 bambini

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