CATANZARO La Calabria resta indietro sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali per contrastare il Covid-19. È infatti tra le regioni che restano sotto quota mille pazienti trattati in poco più di un anno dall’introduzione di questa terapia che sta offrendo buone risposte ai malati di Coronavirus. È quanto emerge dal 48/mo report sul monitoraggio dei monoclonali pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), con dati estratti il 24 marzo.
In particolare dal report emerge che gli anticorpi monoclonali sono stati prescritti, in Italia, a 54.423 pazienti in poco più di 12 mesi, di cui ben il 16,6% in Veneto. In particolare, nella settimana 16-23 marzo, la maggior parte delle richieste del farmaco, ben 1.567, un numero pressoché stabile a livello settimanale, ha riguardato sotrovimab, efficace contro la variante omicron e omicron 2.
Con la determina pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 9 marzo scorso, sono state definite le modalità e le condizioni di impiego dei monoclonali, indicati per pazienti in fase precoce della malattia, prima che si inneschi la “cascata infiammatoria”, ma che presentano particolari condizioni di salute che li mettono a rischio di un’evoluzione della malattia in forma grave. Le prescrizioni di questi farmaci avvengono in 278 strutture presenti in tutte le 21 regioni e province autonome.
Fino a oggi è il Veneto la regione che ha trattato più pazienti, 9.035. A seguire, il Lazio (7.986), Toscana (4.954), Lombardia (4.176), Campania (3.760), Piemonte (3.692), Liguria (3.085), Marche (2.937), Sicilia (2.976), Emilia Romagna (2.862), Abruzzo (2.025), Puglia (1.996), Friuli Venezia Giulia (1.501). Sotto i mille: Calabria (777), Sardegna (616), Umbria (597), Valle d’Aosta (560), Basilicata (309), PA di Trento (249), PA di Bolzano (167) e Molise (162).
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