CROTONE «Taisiia è il simbolo di pace, di unità della chiesa cristiana e bizantina. Simbolo di unità in una tragedia, quella che noi viviamo in Ucraina da otto anni e della tragedia avvenuta a Cantorato». Lo ha detto padre Vasyl Kulynyak, sacerdote della comunità ucraina della diocesi di Crotone, nella breve omelia pronunciata questa mattina durante la celebrazione dei funerali della bimba di cinque di origine ucraina, travolta e uccisa da un’auto domenica scorsa. Il sacerdote proseguendo nel suo ragionamento ha accomunato il dramma della morte della piccola con quello della guerra in atto: «Non possiamo stare in silenzio per quello che è successo. È triste quando, come è accaduto a Cantorato, una persona viene uccisa da un bullo che spaventava la zona. Bisognava fare prevenzione prima. Anche in Ucraina noi soffriamo per un bullo e tutti sono stati in silenzio ed ora ci fanno le condoglianze mentre la gente viene uccisa. Sono migliaia i morti. Bambini e adulti che sono sempre figli di qualcuno».
«Noi oggi chiediamo – ha concluso il prete – davanti a questa salma: pace. Non possiamo però stare silenziosi davanti a uno che fa male ad altri. Siamo tutti responsabili come cristiani dobbiamo difendere i deboli, prevenire il male». Il funerale si è svolto nella mattinata di oggi nella cattedrale minore della città pitagorica. Il rito liturgico utilizzato per la cerimonia è stato quello Bizantino in lingua italiana e ucraina. La piccola bara bianca, coperta con una corona di rose bianche, è arrivata in piazza Duomo alle 10,25, portata a spalla.
A seguire il feretro c’erano i due giovani genitori della bimba e tante altre persone. La salma è stata accolta sul sagrato dal sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e dalle numerose autorità civili e militari che hanno partecipato alla mesta cerimonia. Era presente anche il prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito. Prima di concludere la cerimonia religiosa padre Vasyl ha chiesto al sindaco Voce di portare il saluto della città.
Durante il suo breve intervento Voce si è emozionato e non è riuscito a trattenere le lacrime, quando ha accomunato il dramma della morte di Taisiia a quella della piccola Giorgia, una bimba di Crotone morta lo scorso anno. «Mi piace immaginare – ha detto Voce – che la piccola Taisiia e Giorgia giocano assieme». Voce ha definito la giornata di oggi «dolorosa per la nostra comunità». «Non ci sono e non ci possono essere parole per rincuorare i genitori», ha sottolineato il sindaco che ha, poi, ricordato «la generosità dei crotonesi nell’accogliere gli ucraini che fuggono dalla guerra». La famiglia di Taisiia è una di quella che è arrivata a Crotone per fuggire dalla guerra, che sta martoriando l’Ucraina.
Voce ha anche portato il saluto del consiglio comunale e della sua giunta. Continuando ha evidenziato che la città è ospitale ed «ha già accolto persone fuggite dalla guerra e continuerà a farlo». La cerimonia è durata circa due ore. La piccola bara bianca, all’uscita dalla cattedrale minore, è stata salutata dai numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine schierati ai due lati della piazza. Il Comune ha messo a disposizione della famiglia un loculo presso il cimitero cittadino. Il corpicino di Taisiia, secondo quanto è stato possibile apprendere, dovrebbe restare presso il cimitero di Crotone sino a quando la situazione della guerra in atto non si risolverà al meglio. I genitori avrebbero espresso il desiderio di riportare il corpicino in patria. (redazione@corrierecal.it)
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