CATANZARO L’associazione tra polifenoli del bergamotto e quelli dell’olio calabrese rappresenta la migliore combinazione ad oggi conosciuta per mantenere il cuore sano e combattere le malattie cardiovascolari e lo scompenso cardiaco. È quanto emerge da una ricerca sviluppata da un gruppo di studio internazionale composto dai maggiori rappresentanti della Società europea di Cardiologia coordinato dal professore Vincenzo Mollace dell’Università degli Studi di Catanzaro e oggetto di un intero Special issue della rivista Nutrients, vero leader nel settore della Nutraceutica sperimentale e clinica.
Il gruppo di Studio, denominato Onus-Hf (acronimo di Optimal Nutraceutical Supplementation in Heart Failure) ha visto la partecipazione di autorevoli esponenti della comunità scientifica internazionale nel settore quali i professori Stefan Anker, Andrew Coats, Petar Seferovic, Marco Metra, Franco Romeo, Giuseppe Rosano, Maurizio Volterrani e lo stesso Mollace.
Tali ricerche hanno documentato come la combinazione tra l’estratto polifenolico del Bergamotto e l’ estratto dell’olio calabrese rappresenti l’approccio ottimale per migliorare la performance del cuore in condizioni di scompenso cardiaco ed assicuri un effetto durevole nel tempo ai fini della prevenzione cardiovascolare. Testimoni attivi di questo connubio, anche “vecchie conoscenze” della nutraceutica tradizionale, quali l’estratto di semi d’uva e quello di mela. Dall’azione combinata di questi prodotti naturali, si ottiene un supporto ottimale di principi attivi naturali che interviene sui processi fisiopatologici più significativi che conducono allo scompenso cardiaco. Tale supplementazione, inoltre, integra la terapia farmacologica convenzionale senza effetti collaterali.
«Inizia ora – ha dichiarato il professore Mollace – la fase della sperimentazione clinica dei prodotti che, tra l’altro, vede coinvolti Centri d’eccellenza italiani e stranieri quali, in particolare, il Policlinico Gemelli, l’Università Humanitas di Milano, Il San Raffaele di Roma ed, ovviamente, l’Università di Catanzaro».
La ricerca sarà coordinata dalla Fondazione “Renato Dulbecco” di Lamezia Terme. «Tale iniziativa, hanno dichiarato in una nota congiunta il Fondatore della Fondazione Giuseppe Nisticò ed il presidente Roberto Crea di San Francisco – rappresenta l’esempio più significativo di come si possa coniugare Ricerca di qualità e sviluppo del territorio, valorizzando le eccellenze calabresi di cui è ricca la nostra Regione».
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