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l’invasione dell’ucraina

«Putin senza risorse fra un mese». L’analisi degli 007 della Nato

L’incontro nella sede dell’Aise a Roma. «I russi hanno sbagliato le previsioni, per questo puntano “solo” al Donbass»

Pubblicato il: 26/03/2022 – 7:44
«Putin senza risorse fra un mese». L’analisi degli 007 della Nato

Ancora 3-4 settimane di autonomia. Poi, le forze di invasione del Cremlino non avrebbero più risorse per sostenere lo sforzo bellico in Ucraina. Problemi a reperire armi e cibo per le truppe, difficoltà logistiche e perdite ingenti: il quadro sarebbe cambiato rispetto al progetto iniziale. E anche per questo l’indicazione arrivata nelle scorse ore sarebbe quella di puntare “solo” a riconquistare tutto il Donbass, con la caduta di Mariupol prevista nelle prossime 72 ore. Ma al momento l’ipotesi di prendere Kiev e il resto del Paese sembrerebbe essere tramontata. Lo riferisce Repubblica, sulla base di quanto sarebbe emerse nel vertice della intelligence occidentali a Roma, a Forte Braschi, sede dell’Aise. Lo stop arriverebbe poi prima del 9 maggio, per poter rivendicare le conquiste fatte nella parata in cui le truppe russe sfileranno come ogni anno nella piazza Rossa di Mosca per celebrare la sconfitta nazista per mano dell’Armata rossa. «Proveranno a raccontarla come una vittoria, ma in realtà tutto questo segna il trionfo della resistenza ucraina: per questo non dobbiamo lasciare assolutamente solo il governo Zelensky», è la valutazione degli analisti.
Al tavolo c’era il direttore della Cia, William Burns. Accanto aveva il direttore dell’Aise, il generale Giovanni Caravelli. E i vertici dei servizi di sicurezza esterni inglese, tedesco e francese. In sostanza, mentre a Bruxelles andavano in scena il vertice Nato e quello europeo con Joe Biden, a Roma si teneva la prima riunione operativa dall’inizio di questa guerra delle forze di sicurezza. «E – scrive Repubblica – il fatto che fosse proprio in Italia non era un caso: a scegliere la sede era stato Burns, che arrivava da un giro negli altri paesi chiave della partita ucraina (sarebbe stato in Turchia e in Israele), a conferma di come in questo momento l’alleanza atlantica, superate le perplessità emerse durante i precedenti governi, vede il nostro Paese come strategico».
Le considerazioni muovono da un punto di partenza comune: nel primo mese di guerra, Putin e il suo esercito hanno sbagliato le previsioni. Pensavano a una guerra lampo che provocasse il rovesciamento del governo ucraina e la fuga di Zelensky, e questo non è accaduto. In più, l’avanzata sarebbe stata molto più complicata del previsto e le truppe sarebbero stremate.
Tutte le forze russe, come d’altronde ha annunciato lo stesso capo della direzione operativa dello Stato maggiore della Difesa, Serghei Rudskoy, si concentreranno per questo sulla presa del Donbass. Il fronte di Kiev sembrerebbe ormai invece abbandonato. Certo, ogni piano può cambiare in un attimo. Ma certo è che i soldati russi sono stanchi e soprattutto pochi: la stima, molto prudenziale (troppo, secondo alcuni), messa sul tavolo dai nostri servizi di sicurezza è di tremila morti e ottomila feriti tra i russi. Ai confini non sembrano esserci nuove truppe pronte a intervenire.
Altro aspetto contenuto nell’analisi: un vantaggio sul campo dato dalla disponibilità di armi in possesso degli ucraini: secondo le stime alleate, per ogni tank russo ci sarebbero 11 armi anticarro di Kiev. Inoltre non ci sono segnali dell’utilizzo di armi batteriologiche. In queste settimane è possibile che l’unico fronte attivo per l’esercito russo sarà quello meridionale, più vicino al Mar Nero. Con l’idea – difficilissima – di una presa di Odessa.

Sirene anti-aereo in tutta l’Ucraina

Intanto la giornata si apre in Ucraina con le sirene anti-aereo che risuonano in diverse città: dalla capitale Kiev nel centro del Paese, a Zaporizhia e Dnipro nel sud-est, fino a Kharkiv e Sumy nel nord-est. Questo dopo una notte con pressoché nessuna indicazione dal terreno, mentre il mondo si chiede quale possa essere la virata di Putin in quel cambio di strategia che fanno intravedere le dichiarazioni di ieri dello stato maggiore russo sul completamento della prima parte dell’operazione militare lanciata da Mosca in Ucraina ormai 31 giorni fa. La Russia starebbe infatti cercando di portare rinforzi in Ucraina attingendo alle sue truppe in Georgia, secondo il Pentagono. «Le forze armate russe ora si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass», afferma Mosca. E ai soldati sarebbe stato detto che la guerra finirà il 9 maggio.

Il New York Post: Zelensky potrebbe parlare nella notte degli Oscar

Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a parlare alla nazione, con un nuovo video, in cui sostiene che la Russia ha finora perso oltre 16.000 militari in Ucraina. «Tra i caduti ci sono il comandante di una delle armate di occupazione e il secondo in comando della flotta del mar Nero», dice. Per poi esortare a negoziati che siano «significativi» e ricordare che la sovranità dell’Ucraina deve essere garantita e l’integrità territoriale deve essere assicurata. Un appello ancora una volta accorato, al pari di quello che il presidente-attore potrebbe tornare a lanciare anche dai uno dei palcoscenici più scintillanti che ci sia: la notte degli Oscar. Secondo il New York Post, infatti, Zelensky potrebbe fare una apparizione video, live o registrata, domenica alla serata degli Oscar e precisa che si sta al momento discutendo proprio se la cerimonia debba rimanere apolitica o meno. Il network americano Abc, che trasmette lo show, sarebbe favorevole a dare spazio al leader ucraino.

Nuova tornata di sanzioni dagli Usa

E se il leader ucraino non pone limiti al suo sforzo di sensibilizzazione su scala globale, la risposta dell’Occidente è una nuova ondata di sanzioni: il Wall Street Journal parla di una nuova tornata di misure dagli Usa che dovrebbe essere annunciata all’inizio della prossima settimana e che mette nel mirino le società russe che forniscono prodotti e servizi a militari e di intelligence. Tra le compagnie colpite dovrebbero esserci Serniya Enineering e Sertal, insieme ad alcune società collegate. Londra intanto ha esteso le restrizioni a 65 fra individui ed entità, compresa la Kronshtadt, azienda che opera nel campo della Difesa e che è principale produttore del drone Orion usato da Mosca. Non un dettaglio da poco visto che, dalle segnalazioni dell’intelligence britannica risulta che la Russia sul campo starebbe facendo un uso sempre maggiore di droni senza pilota.

L’assedio a Mariupol: fosse comuni nella città-martire

Sul terreno poi, resta l’assedio di Mariupol, la “città-martire” simbolo di questa guerra: adesso l’Onu fa sapere di aver ricevuto un numero «crescente» di informazioni che confermerebbero l’esistenza di fosse comuni nella città, e che ha anche ottenuto «informazioni satellitari» su una di queste fosse comuni. La sofferenza e la distruzione della guerra la descrivono poi in dettaglio due giornalisti di Associated Press: fra i pochissimi rimasti a documentare l’assedio, compreso il bombardamento del 9 marzo sull’ospedale pediatrico.

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