CASTROVILLARI Quei momenti del primo pomeriggio di lunedì 20 agosto 2018, la telefonata giunta alla centrale operativa dei carabinieri di Castrovillari per richiedere i soccorsi, la risposta di Emilio Grisolia, militare in servizio, il primo intervento prestato dal suo collega Luigi Canale. Sono questi gli elementi al centro dell’udienza sulla tragedia consumatasi nelle gole del Raganello, celebrata al Tribunale di Castrovillari.
Davanti al collegio giudicante (Anna Maria Grimaldi presidente, Rosamaria Pugliese e Orvieto Matonti a latere), al pubblico ministero, Veronica Rizzaro, al collegio difensivo degli imputati e agli avvocati delle parti civili, sono comparsi i primi due testi indicati dall’accusa.
Emilio Grisolia riferisce di quella telefonata ricevuta il pomeriggio del 20 agosto, in cui morirono dieci persone e ne rimasero ferite 32. Il maresciallo Luigi Canale del nucleo operativo radiomobile, insieme al collega Aldo Martina interviene a prestare i primi soccorsi. Canale riferisce alcuni dettagli: la giornata di sole a Civita, le strade asciutte; nelle gole un gruppo di diciassette escursionisti dotati di caschetti e mute ed altre sedici in gruppi sparsi non attrezzate. È sempre il maresciallo Canale a mettere in salvo delle persone, a recuperare alcuni corpi senza vita e ad indentificare altre vittime col gps.
Nel corso del dibattimento si è discusso delle responsabilità, dei messaggi che una delle vittime, la guida Antonio De Rasis, si sarebbe scambiato con il responsabile delle escursioni. Erano presenti in aula anche i sindaci di Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima e San Lorenzo Bellizzi per i quali nelle fasi preliminari gli avvocati avevano chiesto lo stralcio della posizione processuale relativa all’omissione in atti di ufficio.
La nuova udienza è fissata per il prossimo 13 maggio. (lu.la.)
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