Ultimo aggiornamento alle 14:36
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

le indagini

«So tutti i movimenti che fai». Le “minacce” del poliziotto ai gestori del Lido Jonio

La Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ispettore Mellace e il titolare della struttura. L’accusa è tentata concussione

Pubblicato il: 26/03/2022 – 15:16
di Alessia Truzzolillo
«So tutti i movimenti che fai». Le “minacce” del poliziotto ai gestori del Lido Jonio

CATANZARO «Vidi ca eu sacciu tuttu, lejiu tuttu e tutti i carti passanu de i manu mei… cu canusciu tutti i movimenti che fai». Ovvero: «Vedi che io so tutto, leggo tutto, tutte le carte passano dalle mie mani… conosco tutti i movimenti che fai». Con queste parole l’ispettore di polizia Giovanni Mellace, 56 ani, di Catanzaro, in servizio nella sezione di polizia giudiziaria del capoluogo si sarebbe rivolto ad Aniello Grampone, marito di Matilde Talotta gestore del “Lido Jonio ce l’hai” a Catanzaro Lido.
L’uomo avrebbe agito, secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro, su impulso di Giovanni Valentino, 67 anni, titolare del “Lido Jonio ce l’hai”. Il fatto, secondo l’accusa, è accaduto il 31 marzo 2021 quando Mellace si è recato al lido per chiede a Grampone informazioni sulla sua presenza negli uffici giudiziari qualche giorno prima. In effetti Grampone si era recato giorno 22 marzo 2021 alla Procura di Catanzaro e il 26 marzo in Questura per sporgere denuncia su alcuni episodi che lo avevano riguardato.
Mellace informa Grampone di essere a conoscenza dei suoi movimenti e anche di essere a conoscenza della scadenza del contratto di locazione tra lui e Valentino e di voler subentrare nel contratto in quanto titolare effettivo di un birrificio (il birrificio appartiene alla società Esperia intestata alla moglie di Mellace).
Secondo l’accusa i gesti del poliziotto erano diretti a a costringere Grampone a non proseguire la sua battaglia giudiziaria contro Valentino sulla gestione del lido (una vicenda in merito alla quale vi sono diversi procedimenti giudiziari). L’atteggiamento di Mellace, secondo l’accusa, era diretto a creare un’utilità sia a Valentino che allo stesso poliziotto, intenzionato a subentrare nella gestione della struttura ricettiva. Un gesto non riuscito perché Grampone ha immediatamente denunciato l’accaduto. In seguito alle indagini della Squadra Mobile, il sostituto procuratore di Catanzaro, Graziella Viscomi, ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell’ispettore di polizia Giovanni Mellace, e di Giovanni Valentino. L’accusa per entrambi è di tentata concussione in concorso ai danni di Matilede Talotta e Aniello Grampone gestori del “Lido Jonio ce l’hai”, che sono stati riconosciuti quali persone offese dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. Il gip Matteo Ferrante ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 17 maggio.
(a.truzzolillo@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x