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La riflessione

«A Catanzaro prevalga il bene comune sulle logiche di potere»

A Catanzaro tra pochi mesi si voterà per la scelta del nuovo Sindaco e del Consiglio comunale. L’auspicio è che si riesca a dare risposte adeguate al bisogno di risorse capaci di cambiare la città…

Pubblicato il: 28/03/2022 – 9:00
di Franco Scrima*
«A Catanzaro prevalga il bene comune sulle logiche di potere»

A Catanzaro tra pochi mesi si voterà per la scelta del nuovo Sindaco e del Consiglio comunale. L’auspicio è che si riesca a dare risposte adeguate al bisogno di risorse capaci di cambiare la città. L’anelito è sempre lo stesso: riuscire a formare una buona amministrazione che regga la domanda di cambiamento che ormai è divenuto un desiderio generale. Un tempo si diceva: la persona giusta al posto giusto! Anche oggi, nonostante la politica abbia perduto gran parte del suo smalto, le speranze di Catanzaro sono riposte per intero nel prossimo appuntamento elettorale. E se si riuscisse ad inserire questo concetto in un progetto di sviluppo del territorio, si riuscirebbe a spianare la strada per fare in modo che la Città raggiunga quel benessere che, per altre vie sarà difficile ottenere.
La fase attuale è quella degli accordi, o meglio dei tentativi di accordo sui nomi dei candidati (fatti salvi quelli già decisi), noncuranti che la città continua a precipitare in un baratro sociale che non ha precedenti. Conta la capacità politica di mettere al primo posto l’interesse dei cittadini, della città e del suo territorio rispetto alle contrapposizioni personali dei politici ai quali, probabilmente, comincia a mancare il terreno sotto i piedi. Qual è «il ruolo di primo piano» al quale fa riferimento Forza Italia? Ciò che conta è l’interesse dei cittadini, della Città e del suo territorio rispetto alle contrapposizioni ideologiche, o meglio personali, dei politici ai quali, probabilmente, comincia a mancare il terreno sotto i piedi dopo decenni di potere mantenuto a Catanzaro dalle medesime forze politiche che per trent’anni non hanno saputo trovare nulla di meglio.
Anche l’economia è asfittica in questa città e sembra che nessuno se ne renda conto. Così come non si parla di futuro della Città che, è bene ricordare, è il capoluogo della Calabria. Ma, pur continuando ad essere tutto questo sotto gli occhi di tutti, sembra non si trovino soluzioni, come se si trattasse di una città in “disarmo”, abbandonata a sé stessa. Lo dimostra l’annosa questione dei controlli sulle strade che sembra non preoccupare nessuno dei “lor signori” che siedono a Palazzo santa Chiara. Sicchè, a qualsiasi ora del giorno o della notte, il rombo assordante di motori manomessi, penetra nella tua abitazione compromettendo anche il sonno se accade di notte. Queste vicende si susseguono con regolarità e con sempre maggiore frequenza visto che, purtroppo, i Vigili Urbani stanno diventando sempre più «merce preziosa», se non addirittura «introvabile». Eppure anche questi sono i problemi di Catanzaro; ma su di essi vige il silenzio più assoluto; tacciono anche i partiti politici impegnati a capire come si possano vincere le elezioni. Dimenticano, però, che il Sindaco o il Consigliere comunale non si fa soltanto con il “civismo”. La politica ha bisogno di programmi che vanno mantenuti e, dopo, anche dei numeri; motivi per i quali è interesse di tutti, oltre che necessario, aggregare un campo largo.
Forse non tutti i candidati, presi dalla foga della competizione elettorale, si pongono questi problemi come altri, per esempio quelli relativi al senso di responsabilità che dovrebbe prevalere sugli interessi di parte. Sarebbe bene che si ricordasse che un’amministrazione comunale sarà efficiente se riesce a raggiungere i risultati che si è prefissati soprattutto in base a quanto previsto dalla Costituzione nell’articolo 97. Si tratta di tre principi che costituiscono la base del sistema: legalità, buon andamento amministrativo e imparzialità. Intorno a questi temi gravita il principio di fare buon uso delle risorse a disposizione tra cui la cosiddetta “Trasparenza amministrativa” attraverso la quale si tutelano i diritti di controllo dei cittadini sia sulle funzioni istituzionali che sull’utilizzo delle risorse pubbliche di cui dispone la “guida politica” della città. Alla base di ciò ci sono la legalità, l’imparzialità e la correttezza che attengono, anch’esse, ai compiti dell’amministrazione e alle funzioni amministrative.
Sarà bene, per chiunque rivestirà la carica di Sindaco, ricordare che le politiche sociali rappresentano la categoria più sensibile tra i doveri del comune: dagli asili nido, ai servizi per la non autosufficienza e la disabilità; ai centri diurni per anziani; agli interventi per il sostegno del reddito; ai servizi di orientamento al lavoro; alla scuola; alla Sanità; alla formazione. Poi c’è il “sociale” che è fatto anche d’altro e non sempre l’Amministrazione di Catanzaro è riuscita a leggerne i bisogni con una vera programmazione e integrazione.
La mancanza di un welfare in grado di generare risorse ha fatto in modo che il territorio continuasse a rimanere privo di una risposta adeguata riguardo alla complessità dei servizi occorrenti. Si riuscirà a cambiare questa realtà? Potrà la Città capoluogo di regione riscattarsi rispetto ai bisogni? Saranno capaci il prossimo Sindaco e la sua amministrazione di assolvere a tali necessità e dare risposte ai bisogni emergenti? È bene che si sappia che una programmazione seria non è solo opportuna, ma anche necessaria per la città di Catanzaro che per lungo tempo è rimasta imbrigliata nella morsa dell’inefficienza e dell’incapacità.
Lungi dal voler seminare panico tra i candidati a Sindaco, è bene che ciascuno valuti in piena autonomia il peso dell’incarico cui intende concorrere; un “peso” tanto più difficile da gestire in una città come Catanzaro che per un trentennio si è accontentata di rimanere nelle retrovie per non aver saputo trovare la forza di affidarsi a mani più agibili.
Fare il Sindaco di Catanzaro non è né facile, né semplice; l’incarico richiede capacità, competenze, idee e determinazioni, prerogative inderogabili per fregiarsi della sciarpa tricolore. Ecco perché è auspicabile che ciascun candidato faccia l’analisi delle proprie capacità!
*giornalista

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