REGGIO CALABRIA È stata ufficialmente presentata, in Terza Commissione Sanità della Regione Calabria, la proposta di legge del consigliere regionale Ferdinando Laghi (DMP), in merito al “Riordino dell’assetto territoriale delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale della Calabria e disposizioni ordinamentali concernenti l’attribuzione ai Sindaci delle funzioni di indirizzo, programmazione, verifica e controllo in materia di tutela della salute”.
Una proposta già illustrata a tanti operatori della salute, a sindaci e portata in giro in diverse strutture sanitarie della Calabria, nelle quali il consigliere regionale del polo civico ha raccolto ampio sostegno, ma anche evidenziato e ascoltato tante criticità organizzative condite dagli sfoghi dei cittadini e del personale sanitario, sfinito, demotivato e senza le risorse necessarie per un’adeguata gestione del lavoro quotidiano.
L’obiettivo della proposta di legge è quello di ritornare agli ambiti territoriali delle 11 Asl. Laghi, che è anche medico e già primario del reparto di Medicina allo spoke di Castrovillari, conosce bene le dinamiche delle strutture sanitarie che, dopo il Covid, sono andate ulteriormente via via peggiorando.
«Sono rimasto un po’ sorpreso dalle perplessità sollevate da qualcuno – ha commentato il consigliere Laghi dopo la seduta – sull’eventuale irricevibilità della legge, con riferimento al regime di commissariamento della sanità calabrese. Se così fosse, questa norma avrebbe dovuto essere valida anche per la legge Azienda Zero, licenziata dal Consiglio Regionale solo poche settimane fa. È evidente che la regola o vale sempre – per leggi aventi uno analogo oggetto – o non vale mai, ed è per questo motivo che non ho alcuna intenzione di ritirare la mia proposta di legge».
«Continuo a ritenere che questa legge sia fondamentale per ridare il diritto alla salute ai calabresi – conclude Laghi – e che debba essere considerata e valutata nel merito e non in relazione all’appartenenza di chi la propone, se cioè sia di maggioranza o di minoranza».
Della proposta di legge si discuterà ancora nella prossima seduta della Commissione Sanità, per valutare eventuali emendamenti e successivamente in Consiglio Regionale per la discussione d’Aula.
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