COSENZA Il ventre dell’Annunziata ad una temperatura criogenica di – 196 gradi centigradi, custodisce 430 campioni di seme congelato, con azoto liquido. È la Banca del Seme istituita al fine di preservare la fertilità di pazienti oncologici, ematologici, urologici o di chi, a causa di somministrazione di terapie chemioterapiche può andar incontro a sterilità temporanea o definitiva. «La tecnica di crioconservazione a 196 gradi – ha spiegato la dottoressa Pina Peluso, responsabile del servizio – consente di conservare i campioni biologici per un tempo indefinito, ma l’ impiego non è indiscriminato. L’utilizzo del seme è strettamente personale e non può essere utilizzato nel post mortem del donatore: in questi casi il campione viene alienato».
Istituita nel 2009, la Banca – un servizio a cavallo tra due dipartimenti, quello materno-infantile e quello oncoematologico – raccoglie i campioni di pazienti compresi in un range di età che va dai 14 ai 37, massimo 55 anni di età.
«Tra i pazienti che si sono rivolti alla Banca – ha proseguito la responsabile – la percentuale più alta è di pazienti affetti da tumore al testicolo tre dei quali, grazie al servizio conservazione hanno potuto vedere realizzato il proprio progetto di paternità. Epilogo, questo molto importante per chi dopo la cura della patologia tumorale, ha potuto proseguire una qualità di vita che è anche garanzia di supporto psicologico».
Quella dell’Annunziata è una delle tre banche conservative esistenti in Italia: «Alla Banca del seme dell’Annunziata – ha concluso da dottoressa Peluso – afferiscono pazienti di quasi tutta la Calabria; auspichiamo che possa diventare un punto di riferimento per tutto il meridione».
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