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il diario della guerra

L’Ucraina rivendica il controllo dell’intera regione di Kiev

Con il ritiro russo le forze di Zelensky hanno riconquistato 30 località nei pressi della capitale teatro di aspri combattimenti nei giorni scorsi. Issata la bandiera giallo-azzurra sulla centrale …

Pubblicato il: 02/04/2022 – 22:46
L’Ucraina rivendica il controllo dell’intera regione di Kiev

Nel trentottesimo giorno di ostilità, l’Ucraina rivendica il controllo dell’intera regione di Kiev. Il ritiro russo dalle aree intorno alla capitale ha consentito all’esercito ucraino di riconquistare numerosi sobborghi teatro nelle scorse settimane di furiosi combattimenti. A Nord Ovest, dopo Irpin, sono state liberate Gostomel, sede di un aeroporto strategico, e Bucha, dove sono stati reperiti venti cadaveri in abiti civili sparsi per una strada residenziale, hanno constatato i cronisti di France Presse. Le dinamiche della morte non sono ancora chiare: uno dei corpi è stato trovato con le mani legate e un altro presentava una grave ferita alla testa. Secondo le autorità locali, sono stati tutti uccisi con uno sparo alla nuca. Il sindaco della cittadina, Anatoly Fedorouk, ha spiegato ai giornalisti che 280 persone hanno dovuto essere sepolte in fosse comuni. È tornata in mano ucraina anche Brovary, città chiave a Est di Kiev. Secondo le autorità ucraine, i russi hanno piazzato mine durante la ritirata. È stata infine eretta di nuovo la bandiera ucraina sulla centrale nucleare dismessa di Chernobyl, dalla quale gli uomini di Mosca si sono ritirati ieri, rientrando in Bielorussia. Secondo Kiev, molti di loro potrebbero essere stati contaminati. In totale, secondo il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych, sono oltre trenta gli insediamenti nella regione della capitale riconquistati dalle forze ucraine. Arestovych, nel suo quotidiano bollettino televisivo, si è detto fiducioso che Kiev riuscirà a recuperare anche Mariupol e i territori nell’Est e nel Sud caduti in mano ai russi, avvertendo però che “non sarà facile”. L’esercito di Mosca continua a concentrare i suoi sforzi nel Donbass e nell’area intorno a Kherson, unica grande città in mano ai russi, ora obiettivo di un contrattacco ucraino. Intensi scontri sono stati segnalati in particolare nel Lugansk, dove entrambe le parti in lotta si sono accusate a vicenda di aver colpito obiettivi civili. Proseguono invece su un fronte più vasto gli attacchi aerei e missilistici. Un deposito di carburante è stato colpito a Kremenchuk, nel centro del Paese, mentre nella regione di Dnipropetrovsk un missile è caduto su una ferrovia, bloccando il traffico su rotaia. Il portavoce della Difesa russa, Igor Konashenkov, ha confermato che un attacco missilistico contro Myrhorod, nella regione della Poltava, ha reso “non operativo” un aeroporto militare. Secondo Konashenkov, gli attacchi aerei russi oggi avrebbero colpito 28 installazioni militari ucraine, tra cui il quartier generale della Difesa nella città di Kharkiv dove, secondo le autorità locali, è stato bombardato anche un ospedale. Sul versante Sud Ovest, il governo moldavo ha smentito le informazioni, diffuse dallo stato maggiore ucraino, secondo le quali erano state mobilitate le truppe russe in Transnistria, regione separatista filorussa fuori dal controllo di Chisinau. La Transnistria si trova a Ovest di Odessa e potrebbe essere utilizzata da Mosca come fronte alternativo per attaccare la città portuale, dopo il fallimento dei ripetuti tentativi russi di aggirare Mykolaiv, a Est.

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