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Ndrangheta, minacce alla procuratrice di Bologna Musti

Solidarietà al magistrato della Corte d’appello fatto oggetto di lettere minatorie. Si è occupata del processo “Aemilia” contro i clan calabresi

Pubblicato il: 02/04/2022 – 9:34
Ndrangheta, minacce alla procuratrice di Bologna Musti

BOLOGNA Non si arrestano gli attestati di solidarietà per il procuratore generale della Corte d’Appello di Bologna, Lucia Musti. Il magistrato è stato fatto oggetto di intimidazioni dopo aver definito «distretto di mafia» la regione Emilia Romagna. Proprio per questo la Musti ha ricevuto alcune lettere minatorie. Ricordiamo che proprio la Corte d’Appello di Bologna nei mesi scorsi ha inflitto quattro ergastoli nel processo di “Aemilia 1992”, uno dei filoni del maxiprocesso alla ‘Ndrangheta emiliana. Da qui gli attestati di solidarietà. Tra cui quello della sezione bolognese dell’associazione Libera ritiene che «il maxiprocesso contro la ‘ndrangheta in Emilia-Romagna sta mostrando il radicamento della criminalità organizzata sul territorio emiliano. Aemilia e i suoi numerosi filoni, in cui Libera è costituita parte civile, dimostrano quanto le logiche mafiose siano invasive e tocchino tutti e tutte». Secondo i responsabili dell’associazione, è «fondamentale il lavoro di chi lavora per una società libera da mafie e corruzione».
Quanto è accaduto afferma il deputato bolognese del Pd Andrea De Maria a proposito delle intimidazioni al magistrato «è davvero grave e non va sottovalutato. Auspico che i responsabili siano individuati al più presto. La lotta alla mafia ed alle organizzazioni criminali deve più che mai rappresentare una priorità. Nella consapevolezza che si tratta sempre di più di un gravissimo fenomeno criminale presente in tutto il Paese».
Anche per Aldo Marchese, coordinatore di Forza Italia sotto le due torri, «la lotta alla criminalità organizzata, a Bologna come in tutta Italia, è un obiettivo imprescindibile. Sicurezza e legalità sono valori fondanti di ogni comunità e chi è preposto alla loro difesa avrà sempre il nostro pieno e incondizionato sostegno».
Tra le reazioni della prima ora anche dice il sindaco di Bologna Matteo Lepore: «Esprimo la solidarietà e il pieno sostegno del Comune di Bologna – ha detto – alla procuratrice generale reggente Lucia Musti, per gli atti intimidatori subiti».
«Azioni gravi – aggiunge – per le quali auspichiamo vengano presto individuati e puniti i responsabili. Le nostre istituzioni continueranno a lavorare insieme, per quanto di rispettiva competenza, per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata ad ogni livello».

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