CATANZARO «Non intendo entrare in polemica con Valerio Donato, persona sicuramente di spessore che apprezzo e ammiro politicamente, ma credo che sotto il profilo politico ed elettorale abbia dei cattivi consiglieri anche in punto di comunicazione, non fosse altro perché ogni giorno vengono offerti in dote alla stampa messaggi contraddittori e fuorvianti. Leggo oggi che Donato avrebbe affermato che almeno il 90% dei candidati non devono essere consiglieri uscenti. Una affermazione illogica e anche insensata perché un progetto innovativo (come quello solo annunciato da Donato) avrebbe dovuto prevedere piuttosto la quasi totale esclusione dalle proprie liste di buona parte degli uscenti». Lo afferma il candidato sindaco di Catanzaro, Antonello Talerico. «Addirittura – prosegue Talerico – pare che Donato avrà anche alcuni candidati uscenti di espressione dello stesso Abramo che, sempre pubblicamente, continua a criticare e che a detta dello stesso Presidente del Consiglio Comunale Marco Polimeni, sarebbero inadeguati e di scarso livello culturale e competenziale. Sennonchè, il carrozzone di Valerio Donato offre agli stessi uscendi (ex?) abramiani, l’alta probabilità di essere riconfermati tenuto conto del loro bagaglio elettorale e delle modalità (chirurgica) di composizione delle liste che li favorirà senz’altro. Se Donato avrà 300 candidati è ovvio che affermare che almeno il 90% dei candidati non devono essere consiglieri uscenti è come dire che tutti gli uscenti saranno candidati in quanto il residuale 10% (di consiglieri uscenti) corrisponderebbe in sostanza a tutti gli uscenti. Quindi, anche in ordine alla composizione del futuro consiglio comunale, laddove dovesse essere vincente la proposta elettorale di Donato nessuna novità dovranno aspettarsi i cittadini catanzaresi. Sì, parlo di proposta meramente elettorale. Ho avuto modo di parlare e confrontarmi con molti esponenti di centrodestra, compresi alcuni sedicenti leaders, che hanno sempre disconosciuto le proposte e i progetti di Donato, ritenendolo solamente un carro appetibile su cui saltare in questa campagna elettorale. Questo – aggiunge Talerico – è stato possibile grazie alla cabina di regia del senatore Giuseppe Mangialavori, che brama far divenire Vibo Valentia come il centro politico (nelle sue mani) dell’area centrale, annacquando l’incisività e la presenza dei partiti di centrodestra sia a Catanzaro che a Crotone. Stupisce la totale abdicazione dell’unico catanzarese (ad oggi) in Consiglio regionale, Filippo Mancuso e l’accondiscendenza della coordinatrice regionale di Fratelli D’Italia, Wanda Ferro e la svendita politica della città, avendo a cuore il proprio orticello (forse, per alcuni, una riconferma alle prossime politiche)». Talerico aggiunge: «Credo, quindi, che il problema non sia il Prof. Donato, ma la mediocrità di certa politica e di alcuni suoi protagonisti. Il problema non sono neanche i simboli, ma alcune persone. Ecco perché la proposta elettorale di Donato non è credibile, non lo è per molti dei compagni che si è scelto per vincere a tutti i costi (con tutti). Per fortuna c’è chi va avanti, con la forza della libertà, pronto a competere per spezzare le catene a cui si sta condannando la città».
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