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«Turismo, non bastano bonus o voucher: bisogna rispettare il territorio»

Gli Stati generali del turismo regionale si incontrano a Falerna.Come potenziare l’offerta turistica e come può la Regione Calabria incidere sulla domanda? Possono bastare i bonus, i voucher e gli…

Pubblicato il: 03/04/2022 – 8:36
di Fernanda Gigliotti
«Turismo, non bastano bonus o voucher: bisogna rispettare il territorio»

Gli Stati generali del turismo regionale si incontrano a Falerna.
Come potenziare l’offerta turistica e come può la Regione Calabria incidere sulla domanda? Possono bastare i bonus, i voucher e gli accordi con le compagnie aeree?
Direi di no, a meno che non decidiamo di sequestrare i turisti in aeroporto e accompagnarli bendati nei vari resort sparsi nella Calabria, dove dovranno restare per tutto il tempo, senza mai uscire, togliendogli il piacere di incontrare le bellezze straordinarie della nostra regione.
E sembra che anche il presidente Occhiuto pensi la stessa cosa.
Del resto a pensarla “al solito modo” dovremmo, all’estasi della bellezza, aggiungere il supplemento prezzi del brivido che ti assale ogni volta che provi ad affogare il turista nelle mille “contraddizioni” delle nostre cattive abitudini e che colpiscono a morte i nostri principali attrattori: il mare e le marine, i boschi e i borghi montani, i circuiti archeologici, i percorsi enogastronomici.
Eppure non servirebbe inventarsi nulla, né nominare nuovi ambasciatori, tanto meno creare nuovi carrozzoni.
Basterebbe solo rispettare il nostro territorio, lavorare per difendere il nostro bene comune.
Quale turismo vuoi rilanciare se il mare continuerà ad essere la destinazione finale della cattiva depurazione, i fiumi lo scolatoio dei residui delle coltivazioni agricole e dei distretti industriali incontrollati, i ponti e i greti dei fiumi la discarica dei traslochi fai da te e dei lavori di piccola ristrutturazione edilizia? Di quale offerta turistica vogliamo parlare se le nostre coste hanno perso irrimediabilmente la loro bellezza selvaggia senza però diventare aree attrezzate di qualità, se la maggior parte delle concessioni demaniali e termali, i nostri lidi sul mare e sui laghi, sono fruibili solo pochi mesi all’anno? Se la mobilità regionale fa acqua da tutte le parti e l’acqua potabile non arriva al secondo piano delle nostre case?
Come si può aspirare ad un turismo di qualità se abbiamo oltre 400 comuni che non fanno rete e ogni estate, grazie al contributo regionale, ingaggiano una guerra con il paese vicino a colpi di sagre della polpetta in concorrenza sleale con la piccola ristorazione, che intanto muore?
Insomma come si può convincere il turista, il viaggiatore, il camperista, l’esploratore, il gastronauta ecc.ecc. a venire in Calabria e restarvi più a lungo, ma anche i giovani e gli imprenditori ad insistere, a riprovarci, a rimanere in questa regione bella e impossibile, se troppo spesso al governo dei grandi eventi resta una politica clientelare e pasticciona, intenta solo a raccattare il consenso elettorale, mentre il governo dei servizi essenziali, quali la depurazione, la raccolta della spazzatura, la distribuzione dell’acqua potabile, la mobilità interna ecc.ecc., resta in carico ai comuni disastrati, dissestati, senza risorse e con uffici tecnici e amministrativi privi capitale umano e di competenze tecniche?
Insomma saranno finalmente maturi i tempi perché anche i calabresi di San Giovanni in Fiore pagheranno il servizio idrico e la depurazione delle acque allo stesso modo di un cittadino di Amantea?
Sarà giunto il momento che i reggini pagheranno la raccolta differenziata come i catanzaresi e i cosentini?
E la Calabria, questa piccola città diffusa, con meno di meno di due milioni di abitanti, potrà avere una gestione unitaria del ciclo delle acque e dei rifiuti?
E noi calabresi potremmo finalmente produrre biometano dai nostri fanghi senza doverli smaltire in mare perché altrimenti sarebbe troppo costoso?
Se questa normalità passerà da Occhiuto e dal centro destra ben venga anche per me che di destra non sono e non sono mai stata.
Ma è tempo di radicali cambiamenti e come cittadina, libera professionista, operatore turistica ed ex sindaco di un comune calabrese, non posso che esserne felice.

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