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«Per il centrodestra il modello è “Catanzaro provincia di Vibo”». Continua lo scontro tra ex alleati

Tallini apre un nuovo fronte polemico: «Ferro ha già sostenuto sindaci di centrosinistra. Ma se vogliono discutere di nomi ci siamo»

Pubblicato il: 04/04/2022 – 11:11
«Per il centrodestra il modello è “Catanzaro provincia di Vibo”». Continua lo scontro tra ex alleati

CATANZARO «Prendo atto che l’onorevole Ferro ha evitato di rispondere agli imbarazzanti quesiti di natura politica che le ho posto, preferendo buttarla sul personale terreno a lei congeniale per continuare a confondere gli elettori del centrodestra, che la assicuro non nutrono alcun dubbio sull’area di appartenenza politica del sottoscritto. Né ho voglia di ricordare a Wanda Ferro il mio diverso modo di fare politica, io a cercarmi il consenso tra la gente lei sempre in attesa di una nomina d’ufficio calata dall’alto». Nel centrodestra catanzarese volano gli stracci. Scontri sopiti per anni in nome di una coesione più esibita che reale esplodono giorno dopo giorno. Dopo l’addio a Forza Italia, l’ex consigliere regionale Domenico Tallini ha aperto fronti polemici con molti ex alleati. E, dopo la risposta di Wanda Ferro, oggi arriva una controreplica dell’ex plenipotenziario forzista. «Nella memoria dei catanzaresi – continua Tallini – è ben impressa l’immagine plaudente di Wanda Ferro sotto il palco di Rosario Olivo alle comunali del 2006. Pertanto, non potrebbe stupire oggi l’immagine di una Wanda Ferro applaudente e adorante sul palco di un candidato a sindaco di sinistra sul quale già sono confluiti Lega e Forza Italia. Candidato che è e resterà sempre orgogliosamente di sinistra come ha scritto il portavoce dello stesso. La scusa del “male minore” è sempre valida per giustificare le proprie scelte e probabilmente le proprie deficienze. Se il centrodestra di Catanzaro non è riuscito ad esprimere un proprio candidato credo che la responsabilità maggiore ricada su chi ricopre ruoli anche a livello nazionale. E di questo dovrà risponderne davanti al popolo del centrodestra e al tavolo nazionale della coalizione». Il nodo è quello del sostegno a Valerio Donato, fino a qualche settimana fa tesserato del Pd, ora in procinto di candidarsi a sindaco con una coalizione trainata dalle forze del centrodestra. Questo dopo il fallimento del tavolo permanente nel quale Tallini ha provato a imporre, senza successo, la candidatura di Antonello Talerico, presidente dell’Ordine degli avvocati del capoluogo.

«La candidatura di Donato nasce a Vibo Valentia»

«Non sappiamo se Ferro consulta la rassegna stampa nazionale – spiega ancora Tallini –. Il fallimento del centrodestra di Catanzaro è già stato oggetto di articoli e commenti di quotidiani come Avvenire, Il Fatto Quotidiano, Repubblica e non è difficile immaginare che anche altre testate utilizzeranno la “sceneggiata napoletana” per screditare l’unità del centrodestra in vista delle elezioni politiche. Qualche commentatore ha anche osservato ironicamente che se dovesse passare il “metodo Catanzaro” il centrodestra nazionale potrebbe candidare a premier Walter Veltroni, a patto che stracci la tessera del Pd. Si è avuta l’impressione fino a questo momento che siano stati organizzati tavoli per far finta di fare decidere molti alleati della coalizione ma che di fatto le decisioni erano state già prese altrove. Quando diciamo che la candidatura del professore della sinistra nasce non a Catanzaro, ma a Vibo Valentia, siamo molto vicini alla verità. “Catanzaro provincia di Vibo Valentia” è il progetto inquietante che ci viene proposto». In questo passaggio, Tallini prende di mira il coordinatore regionale di Fi Giuseppe Mangialavori, che avrebbe sbarrato la strada proprio alla candidatura di Talerico, provocando l’addio di Tallini al partito. 

«Si può ancora cercare una soluzione»

I fronti polemici aperti, però, sono molti, come dicevamo: «L’operazione, neanche tanto nascosta di Fratelli d’Italia, è stata quella di mandare avanti Coraggio Italia, Lega e Forza Italia, in modo da “costringere” Ferro a salvaguardare l’unità del centrodestra, accettando “a malincuore” l’accordo. Ma non servirà. Si tratta della “sceneggiata napoletana” a cui facevo riferimento nella mia prima nota». Infine un’apertura (più di formale che sostanziale) alla coalizione di centrodestra: «Farebbe in tempo anche oggi l’onorevole Ferro a convocare tutto il centrodestra e cercare una soluzione. Mancano due mesi abbondanti al voto. I nomi su cui discutere li abbiamo. Ma ho contezza che il copione della sceneggiata napoletana sia già stato scritto. Manca solo l’entrata in scena dell’ultima protagonista».

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