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David di Donatello, da “Freaks Out” a “Una Femmina” tanta Calabria tra le candidature

Sei nomination anche per “A Chiara” di Carpignano. La cerimonia il 3 maggio in diretta su Rai1

Pubblicato il: 05/04/2022 – 8:20
David di Donatello, da “Freaks Out” a “Una Femmina” tanta Calabria tra le candidature

ROMA Già nella cinquina dei candidati all’Oscar per il miglior film internazionale, il film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio guida con 16 candidature le nomination ai David di Donatello a pari merito con Freaks Out di Gabriele Mainetti.
La candidatura della pellicola di Mainetti è il primo indizio: ci sarà tanta Calabria tra le candidature di ques’tanno. Il film, nello specifico, è stato realizzato col contributo della Calabria Film Commission ed è stato girato proprio tra il Lazio e la regione, soprattutto nella Sila cosentina. Freaks Out concorre per migliore regia, miglior film, miglior sceneggiatura originale, miglior produttore, miglior attrice (Aurora Giovinazzo), miglior attore (Franz Rogowski), miglior attore non protagonista (Pietro Castellitto), miglior fotografia, miglior compositore, miglior scenografia, migliori costumi, miglior trucco, miglior acconciatura, miglior suono, migliori effetti visivi.
Seguono a ruota Qui rido io di Mario Martone con 14 e Ariaferma (compresa quella per miglior film) di Leonardo Di Costanzo con 11, con lo straordinario duetto attoriale tra Toni Servillo e Sivio Orlando.

Non solo “Freaks Out”

Una foto di scena tratta dal film “Freaks Out” di Gabriele Mainetti. In copertina: “Una Femmina” di Francesco Costabile

Tanta soddisfazione anche per A Chiara, di Jonas Carpignano: il film del regista italoamericano concorrerà in sei categorie: miglior sceneggiatura originale, miglior produttore, miglior attrice (Swamy Rotolo), miglior compositore (Dan Romer e Benh Zeitlin), miglior acconciatura e miglior montaggio. Anche questo realizzato col contributo della Calabria film commission così come Una femmina, primo lungometraggio di Francesco Costabile, che di candidature ai David ne prende due: una alla miglior regia e l’altra per la miglior sceneggiatura non originale.

Le altre candidature

Anche Diabolik dei Manetti Bros si porta a casa undici candidature, tra cui quella come miglior attrice protagonista andata a Miriam Leone che veste, con grande disinvoltura i panni di Eva Kant, mentre Valerio Mastandrea corre come miglior attore non protagonista interpretando il coriaceo ispettore Ginko. Queste le principali candidature della 67a edizione dei Premi David di Donatello, annunciate stamani online dalla sede Rai di Viale Mazzini alla presenza di Stefano Coletta – Direttore Rai1, Piera Detassis – Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello, Nicola Maccanico – (ad Istituto Luce-Cinecittà), Drusilla Foer e Carlo Conti, ovvero i due conduttori della cerimonia di consegna delle statuette prevista per il 3 maggio in prima serata su Rai1 da Cinecittà.
Da segnalare poi l’ingresso in ben due categorie (film e docu) di Ennio, straordinario documentario di Giuseppe Tornatore dedicato a Ennio Morricone. Sempre nel cosiddetto ‘cinema del reale’ troviamo un altro grande autore come Marco Bellocchio che è in corsa con il suo Marx può aspettare, Amarcord della sua straordinaria famiglia di Bobbio . Da segnalare poi altri due film che si sono attestati a quota sei. Oltre A Chiara ci sono Mediterranea (presentato alla Semaine de la Critique di Cannes nel 2015) e A Ciambra (2017), con la famiglia Guerrasio che questa volta si riunisce per celebrare i diciotto anni della figlia maggiore. Sempre a quota sei I Fratelli de Filippo di Sergio Rubini, storia di un riscatto o, ancora meglio, come si dice a Napoli con grande sintesi, “di figli e figliastri” che vide coinvolti, a inizi del ‘900, i De Filippo, ovvero Peppino, Titina ed Eduardo, raccontati questa volta in maniera più popolare di quanto abbia fatto Mario Martone in Qui rido io. Grande sconfitto di questa edizione, un autore come Nanni Moretti che con i suoi Tre piani ottiene una sola candidatura, quella per la ‘sceneggiatura non originale’, condivisa con Federica Pontremoli e Valia Santella. Per certi versi una candidatura ‘poco morettiana’ in quanto riguarda il primo film in cui il regista di Ecce Bombo si è basato su un’opera non sua, ovvero quella omonima dello scrittore israeliano Eshkol Nevo.

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