CATANZARO Sono quelli che setacciano tutto il centro storico della città per controllare le strisce e blu dei parcheggi, si prendono quotidianamente insulti e minacce (se va bene…) quando provano ad elevare una multa e ora sarebbero anche “spiati” dai loro capi in una sorta di “Grande Fratello” in salsa catanzarese. Sono gli ausiliari del traffico dell’Amc, l’azienda municipalizzata dei trasporti di Catanzaro, che secondo quanto reso noto da un consigliere comunale, il capogruppo dell’Udc Antonio Triffiletti (nella foto), sono controllati a distanza dall’azienda nei loro spostamenti di servizio tramite Gps. Gli ausiliari se ne sarebbero accorti e non l’avrebbero presa bene, a quanto sembra, visto che hanno denunciato la cosa in Procura.
«Negli ultimi mesi – dice Triffiletti – il management dell’Amc, strettamente collegato all’amministrazione Abramo, sembra essere finito allo sbando totale. Senza soffermarmi sulla totale assenza di un piano di sviluppo industriale, voglio porre l’accento sulle segnalazioni che mi sono pervenute da alcuni dipendenti nei confronti dei quali si starebbero consumando delle operazioni di piccolo cabotaggio. Sembra, infatti, che l’Amc – tramite operatori che ricoprono ruoli apicali senza meritocrazia e senza titoli adeguati – stia adottando metodi di controllo a distanza sugli ausiliari del traffico tramite gps per tracciare, in tempo reale, i loro spostamenti durante l’orario di servizio. Bene per la tecnologia, ma qui – sostiene il consigliere comunale dell’Udc – siamo all’assurdo se consideriamo che gli stessi ausiliari svolgono con dedizione il proprio lavoro sulle strade senza nemmeno poter disporre di una divisa adeguata e riconoscibile. Sarebbe il minimo sindacale, ma l’Amc invece di riconoscere il ruolo dei lavoratori, preferisce elargire premialità al management». Con riferimento al gps per Triffiletti «non si comprende come gli stessi vertici abbiano fatto ricorso a questi strumenti, in violazione evidente delle disposizioni sulla privacy, oltre che in mancanza di un necessario accordo con i sindacati e previa comunicazione con l’Ispettorato del lavoro. Non lo dico io, lo sancisce la Cassazione che sulla materia ha dato già chiari riferimenti a tutela dei lavoratori. Una scelta surreale, quella dell’Amc di mettere sotto torchio gli ausiliari del traffico, che non è nemmeno dipesa da eventuali episodi o precedenti tali suscitare sospetti sulla condotta dei dipendenti. Mi riserverò, pertanto, di presentare un’interrogazione agli organi comunali competenti e di discutere del problema in seno alla commissione consiliare preposta, alla presenza dei vertici dell’Amc, intraprendendo ogni azione utile a tutela dei lavoratori interessati». (redazione@corrierecal.it)
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