CATANZARO Andare in vacanza da un po’ di tempo a questa parte può voler dire tante cose diverse. Negli anni ’80 il sogno era quello di soggiornare in un villaggio turistico, magari in un contesto esotico o in una località di mare nota per la movida, nella società della performance del 2022 la vacanza può andare oltre il puro relax e intrattenimento, aprendo la strada ad una ricerca più profonda: ritrovare se stessi attraverso il contatto con la natura.
Di natura la Calabria ne ha da vendere, è una regione attraversata da ben quattro parchi: tre nazionali (Pollino, Sila e Aspromonte) e uno regionale (Parco delle Serre). Montagne, laghi, sorgenti e boschi che dominano su un fortunato, paesaggisticamente parlando, territorio peninsulare al centro del Mediterraneo. Ecco questo patrimonio inestimabile di meraviglia verde e di specie animali rare, prezioso scrigno di biodiversità, costituisce già un valido motivo per fare della nostra regione una delle mete più gettonate dai turisti del post “Fridays for future”. Viaggiatori che sono a caccia di bellezza autentica e di capitoli di storia dimenticati. A intravedere questo potenziale e a trasformarlo in un principio di motore economico sono stati proprio i responsabili dei quattro parchi calabresi insieme alla Regione Calabria. che hanno scelto di fare rete per la prima volta nella storia, per creare un progetto comune di grande portata: 545 km di ciclovia che da Laino Borgo portano in Aspromonte per regalare ai turisti e ai calabresi un’esperienza davvero unica.
«C’è un’altra Calabria da far scoprire oltre a quella balneare – dichiara Giovanni Aramini, dirigente del settore Parchi ed aree naturali della Regione – quella dell’entroterra, delle aree protette e dei borghi antichi. L’idea della ciclovia nasce proprio per garantire la fruibilità di questo patrimonio». Un progetto lungimirante che sposta il paradigma del turismo dalla costa al cuore della Regione e che rende quei luoghi ancora poco esplorati raggiungibili da chiunque. Il motivo per cui si è scelta proprio la ciclovia come proposta per rilanciare il settore è semplice per Aramini «il ciclo turismo è in forte crescita e sta diventando propulsore di nuovi interessi economici – rivela – è di 50 miliardi di euro il fatturato annuo che crea a livello europeo – e poi aggiunge – non meno importante il fatto che quest’infrastruttura ci ha consentito di rendere finalmente protagonisti i parchi naturali, elemento peculiare del nostro territorio». Il riscontro che ha avuto questa proposta dal punto di vista internazionale e i primi numeri sulle adesioni dei cicloturisti danno ragione agli ideatori di questa dorsale per le due ruote che nel 2021 si è anche aggiudicata l’Oscar del Cicloturismo in ex equo con la Green Road dell’Acqua in Provincia di Trento.
«Abbiamo cominciato a lavorare all’idea nel 2017 – continua il racconto di Aramini – quando anziché emanare il solito bando per enti locali, abbiamo scelto di fare concertazione tra i soggetti portatori di interesse, riducendo così i tempi amministrativi». Il progetto nasce, dunque, dal dipartimento Ambiente delle Regione ma col coinvolgimento diretto di tutti i parchi: perché è cresciuta la consapevolezza tra enti e istituzioni che le iniziative localistiche siano meno efficaci: «Ci siamo presentati come sistema delle aree protette – dice il dirigente – solo così siamo diventati visibili a livello europeo e siamo riusciti a realizzare il progetto in tre anni, grazie all’investimento di 10 milioni di fondi Por 2014/2020».
Chi è arrivato in Calabria grazie alla ciclovia? Per il dirigente del settore parchi i primi dati sono interessanti soprattutto per l’Europa, non solo per l’Italia. I visitatori della ciclovia sono di nazionalità diverse e corrispondono agli appassionati che finora si erano interessati soprattutto alle regioni dell’arco alpino e del Veneto, e che adesso cominciano a scoprire la montagna del Sud. «Il percorso – chiarisce Aramini – è stato tracciato tenendo conto degli aspetti naturalistici presenti, ma attenzionando anche i borghi che hanno delle cose da offrire». E cita alcune tappe della ciclovia come: il centro storico di Morano, Tiriolo e il suo artigianato, taverna con le opere di Mattia Preti, la certosa di Serra San Bruno, le Ferriere di Mongiana e così via, senza dimenticare i monumenti naturali come il Pino Loricato, presente solo sul Pollino e in pochi altri posti al mondo. Sul sito cicloviaparchicalabria.it è possibile consultare e scaricare tutti i tour e le tracce gps delle tappe della ciclovia, così come è possibile trovare materiale informativo ben organizzato sia sui siti di interesse che sulle strutture ricettive, gli agriturismi e i vari servizi attivi lungo l’infrastruttura verde. «Il progetto è stato realizzato ma non è concluso – prosegue il dirigente regionale – c’è ancora tanto potenziale da sviluppare, l’obiettivo adesso è quello di rafforzare i servizi presenti lungo la ciclovia. Per questo abbiamo presentato due bandi di 4 milioni di euro rivolti alle nuove imprese, affinché si investa nella mobilità dei cicloturisti, nel trasporto dei bagagli lungo il percorso, nelle ciclofficine mobili e in tanti altri servizi che si andranno ad aggiungere a quelli già offerti dalle realtà aziendali presenti. Grazie a questi bandi – evidenzia – sono nate 49 nuove aziende legate alla realtà della ciclovia». Secondo il dirigente diventa fondamentale per il territorio regionale, a questo punto, che un’opera così innovativa e apprezzata dai visitatori si faccia humus per nuovi investimenti e nuove idee, «noi abbiamo fatto la nostra parte – dice – la palla adesso deve passare agli imprenditori».
La notevole adesione ai bandi per Aramini è testimonianza di quanto quest’infrastruttura con la sua proposta di turismo esperienziale e sostenibile stia cambiando il tessuto socioeconomico l’entroterra. «Dopo il lancio del progetto ho potuto toccare con mano il fermento che si sta creando attorno a quest’opera – ribadisce e prosegue – il prossimo evento in programma è il 24 maggio, quando si terrà un’iniziativa dedicata ai paesi del Mediterraneo a Campotenese, sul Pollino, e in quell’occasione verrà inaugurato un tratto di ciclovia in corrispondenza della vecchia ferrovia calabro lucana, si tratta di un percorso in sede propria, una tipologia sulla quale vogliamo continuare ad investire».
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