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l’affondo

«Reclami inascoltati e lavoratori costretti a far causa». La Cgil Cosenza accusa l’Atp

Lo denuncia, Francesco Piro Segretario Flc Cgil Cosenza. «Dinanzi ad un provvedimento giurisdizionale la Pa deve applicare la legge»

Pubblicato il: 06/04/2022 – 19:03
«Reclami inascoltati e lavoratori costretti a far causa». La Cgil Cosenza accusa l’Atp

COSENZA «Da tempo riscontriamo un atteggiamento deprecabile da parte di alcuni funzionari dell’Atp di Cosenza; nessun riscontro alle nostre email, né alle nostre richieste di incontro. Ingiustificati ci appaiono anche i rifiuti ai nostri reclami che spesso costringono i lavoratori a ricorrere al Tribunale per ottenere giustizia, con evidente soccombenza della Amministrazione e conseguente danno a carico dell’Erario». E’ quanto denuncia, in una nota, Francesco Piro Segretario generale Flc Cgil Cosenza.

Il caso

«Nel mese di luglio 2021, attraverso il nostro Ufficio Legale – continua – ottenevamo dal Giudice del Lavoro di Cosenza un provvedimento d’urgenza che disponeva l’immediato trasferimento in Provincia di Cosenza di una nostra iscritta, già vittima dell’algoritmo della Legge 107/2015 e titolare in un paesino del Nord. Dopo diversi solleciti, rimasti inspiegabilmente inevasi da parte del funzionario competente, alle soglie della mobilità per l’a.s. 2022/23 ancora la lavoratrice risultava sul sistema Sidi titolare al Nord, nonostante un provvedimento definitivo del tribunale di Cosenza. La docente, quindi, dopo aver già ottenuto ragione presso il Giudice adito, si vedeva costretta ad incardinare nuovo ricorso per ottenere la esecuzione del provvedimento di trasferimento illegittimamente negata dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza. Ancora una volta il Giudice accoglieva le istanze della nostra iscritta, disponendo la nomina di un commissario ad acta per l’esecuzione della ordinanza con cui il tribunale di Cosenza aveva disposto il trasferimento della docente nel mese di luglio 2021». «Respingiamo con decisione l’atteggiamento ostruzionistico perpetrato dall’ATP di Cosenza in danno dei lavoratori – aggiunge – attesa la doppia condanna alle spese di lite subita dalla amministrazione. Il caso della nostra iscritta non è un isolato, ed infatti scorrendo sul sito istituzionale dell’ATP di Cosenza , si trovano almeno altri 4 decreti di esecuzione di provvedimenti definitivi da parte di un Commissario ad acta. Auspicando un cambio di rotta da parte dell’Amministrazione e preannunciando che la nostra lotta non si ferma qui, ci corre l’obbligo di richiamare un principio che dovrebbe essere arcinoto, e, tuttavia, ribadito dal Tribunale di Cosenza in fattispecie analoga a quelle seguite dalla nostra organizzazione sindacale e dal nostro legale, l’avvocato Maria Valentina RICCA: «Dinanzi ad un provvedimento giurisdizionale la pubblica amministrazione deve applicare la legge (sia il precetto normativo generale che quello specifico dettato dal giudice), rispettando così i principi di buona amministrazione (come individuati nel provvedimento giurisdizionale) ed i canoni della imparzialità (in relazione anche ai dipendenti). Il responsabile della gestione di un ufficio pubblico, pertanto, non può non ottemperare ad un ordine impartito in sede giurisdizionale incorrendo, in caso inverso, in ipotesi sanzionabili in sede disciplinare e contabile, e, secondo parte della giurisprudenza, anche in sede penale». (ordinanza del Tribunale di Cosenza, sezione lavoro del 26 gennaio 2022 (giudice Cavalcanti).

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