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Il caso

Corigliano Rossano, l’eterna politica del precariato tra i dirigenti comunali nominati

Dovrebbero essere in quindici, come i settori della struttura dell’ente ma sono in sette, di cui sei scelti dal sindaco. E di concorsi non se ne parla

Pubblicato il: 07/04/2022 – 7:27
di Luca Latella
Corigliano Rossano, l’eterna politica del precariato tra i dirigenti comunali nominati

CORIGLIANO ROSSANO Precariato. La temporaneità dei rapporti di lavoro è ormai prassi, quasi di “moda”, nel comune di Corigliano Rossano. E soprattutto tra le figure apicali.
Qualche giorno addietro il sindaco ha nominato altri due dirigenti – e rimescolato alcune deleghe – utilizzando gli incarichi a contratto previsti dall’articolo 110 del Testo unico enti locali.
Una pratica iniziata dal commissario prefettizio subito dopo la fusione e proseguita ampiamente da Flavio Stasi, probabilmente stimolato dal fatto che dal suo punto di vista è meglio affidarsi a professionisti che ispirano fiducia, piuttosto che ai concorsi come dovrebbe essere. Accennato nei giorni scorsi dei tanti problemi che si stanno registrando nei concorsi, la formula del precariato tra i dirigenti non sembra offrire paradossalmente stabilità agli uffici comunali di Corigliano Rossano.
Le nomine di per sé potrebbero non fornire grandi stimoli ai dirigenti nominati, perché non hanno certezze sul domani e durano al massimo fino alla conclusione del mandato sindacale. Così come non vi è un incardinamento nella pianta organica vera e propria, con gli “interni” che avvertono questi soggetti come corpi estranei.
L’unica eccezione è rappresentata da Cristoforo Labonia, dipendente del comune di lungo corso, nominato dirigente del settore urbanistica e commercio. Uno di quelli che “mastica” la materia da decenni. La sua nomina a dirigente scadrà a fine ottobre, quando andrà in quiescenza, col rischio che il settore finirà in un loop di nomine che si riverbererà dopo il suo pensionamento.
La seconda nomina recente riguarda Roberto Gallo, ingegnere già in servizio al comune di Corigliano Rossano, assunto a tempo determinato dopo una selezione effettuata due estati fa (con contratto rinnovato), “promosso” a reggere i settori Ambiente e manutenzione.
Prima di Labonia e Gallo, per bypassare i vincoli sui “nominati” rispetto ai dirigenti di ruolo, Stasi ha scelto Giovanni Soda come dirigente di fatto, ma con un contratto di elevata specializzazione. Oliveriano di ferro, competente in materia, prima alla Provincia e poi alla Regione proprio con l’ex governatore, dirige a tempo determinato una sorta di macrostruttura che ingloba ufficio Europa e digital menager e che si occuperà della pianificazione e programmazione dei progetti di coesione territoriale, del Piano Strategico della città, delle risorse economiche previste dal Pnrr.
In tutto questo è stato molto ridimensionato e alleggerito delle deleghe assegnate a Labonia e Gallo, un altro dirigente a tempo, ai Lavori Pubblici, Francesco Castiglione, il cui contratto scadrà il 31 dicembre ed in predicato di non essere riconfermato, secondo le indiscrezioni che giungono dal Palazzo di Città.

Sette (sei nominati) su quindici

Tirando le somme, oggi il Comune di Corigliano Rossano si poggia su un totale di sette dirigenti su quindici: sei dirigenti pro tempore ed uno solo di ruolo, vincitore di concorso ed “ereditato” dall’ex comune di Rossano, Antonio Lefosse, responsabile degli affari generali. Gli altri dirigenti a scadenza – a parte i citati Labonia, Gallo, Soda e Castiglione – sono Tina De Rosis alle politiche e promozione sociale e Danilo Fragale, dirigente al personale, bilancio, tributi, patrimonio, in aspettativa dal comune di Feroleto Antico, dov’è stato assunto come funzionario dei settori finanziari. Da quanto si apprende il professionista – dimostratosi competente e capace – è stato richiamato dal suo comune, dove dovrà tornare in servizio dai primi giorni del mese prossimo. Ma non è da escludere che il “braccio di ferro” tra i due enti, possa vincerlo Corigliano Rossano, forse con qualche intervento diplomatico.
Insomma, tra impiegati (già) assunti – o in programma di esserlo – da graduatorie di altri enti e l’impasse dei due concorsi per l’assunzione di quattro vigili urbani e del dirigente della polizia locale, la “stagione dei concorsi”, a Corigliano Rossano sembra fare acqua da tutte le parti mentre dilaga il precariato nei punti cruciali della struttura comunale, i dirigenti, per i quali non si intravede all’orizzonte nessun procedimento concorsuale, e dunque assunzioni di ruolo come dovrebbe essere. (l.latella@corrierecal.it)

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