CATANZARO «Finalmente qualcuno apre gli occhi e svela il grande inganno della legge regionale con cui l’azienda “Pugliese-Ciaccio” viene letteralmente ingoiata dall’Università. Ed è un bene che tutto ciò venga denunciato dagli operatori della sanità e non dalla politica. Catanzaro è senza difesa e rappresentanza. Ha un solo consigliere regionale che peraltro è stato parte attiva, volontariamente o involontariamente lo scopriremo, nella manovra annessionistica del Policlinico Universitario. Mi auguro che il comitato guidato dai dottori Rodinò, Levato e Pezzi riesca a scuotere l’indignazione popolare rispetto ad una legge che nel giro di un anno cancellerà definitivamente la storia e le professionalità della “Pugliese-Ciaccio” destinata a diventare una dependance della Facoltà di Medicina». A scriverlo in una nota è Domenico Tallini, politico ed ex presidente del consiglio regionale. «Poiché sono stato promotore e relatore della precedente legge regionale sull’integrazione, poi parzialmente bocciata dal Governo con la sotterranea complicità del commissario ad acta e del rettore De Sarro, non posso non sottolineare le nette e stridenti differenze tra il mio testo e quello approvato su proposta del presidente Filippo Mancuso», aggiunge.
«Il nodo cruciale – secondo Tallini – è il meccanismo dell’integrazione. Nelle leggi, le parole hanno un peso determinante. Ebbene, nella Legge regionale 30 aprile 2020, n. 1 “Interventi di manutenzione normativa sulle leggi regionali 19/2002, 14/2014, 9/2018, 32/1996, 9/1992, 28/2010, 5/2018 e 6/2019.”, da me proposta all’Assemblea, si leggeva testualmente: “Al fine di migliorare l’offerta assistenziale e l’ottimizzazione delle risorse, l’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro è integrata con l’Azienda Ospedaliero Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro ed assume la denominazione di Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini – Pugliese Ciaccio”.3 2. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini – Pugliese”. Chiaro? Integrazione e non incorporazione come invece recita la Legge regionale 16 dicembre 2021, n. 33 Razionalizzazione e miglioramento dell’offerta assistenziale nel territorio regionale” proposta da Mancuso».
Secondo Tallini «il passaggio del testo di Mancuso è molto chiaro: “Al fine di migliorare l’offerta assistenziale sul territorio regionale, assicurare la razionalizzazione della spesa assistenziale e l’ottimizzazione delle risorse, in conformità alle previsioni del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale e in considerazione dell’intesa intervenuta tra il Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro nella Regione Calabria e l’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro è incorporata nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini”. L’università ingoia il “Pugliese-Ciaccio” senza che nessuno abbia sentito il dovere di alzare la voce. Ma l’opera di sottomissione alla Facoltà di Medicina viene completata anche nella composizione della commissione paritetica che avrà il compito di definire il protocollo d’intesa tra Regione e Università, laddove ne fanno parte due rappresenti del Commissario ad acta (quindi del presidente Occhiuto) e due rappresentanti del rettore De Sarro. E la componente ospedaliera dov’è? Cancellata, ridotta senza rappresentanza. Nel mio testo, un ruolo importante nella definizione del protocollo lo aveva il direttore generale dell’Azienda “Pugliese-Ciaccio”. Ora le residue speranze di cambiare le cose sono affidate non alla politica, che deve fare un passo indietro, ma alla ribellione degli operatori sanitari che attraverso il costituito Comitato faranno crescere nella coscienza cittadina la consapevolezza che è stato perpetrato contro l’ospedale di Catanzaro un blitz che avrà conseguenze gravissime».
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