VERONA «La Calabria ritorna, dopo due anni riapre Vinitaly, l’Italia riparte e deve ripartire anche la Calabria. Crediamo molto nel settore vitivinicolo. Il nostro ha una grande tradizione, quattro consorzi di tutela, dobbiamo costruire un brand Calabria. E la Regione vuole supportare gli sforzi straordinari fatti dai nostri viticoltori in questi anni». L’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo parla dallo stand “Calabria straordinaria”, nel cuore di Vinitaly. «Abbiamo investito molto in questa azione di promozione che riteniamo strategica in un momento di ripartenza. E siamo coordinati e presenti a Milano e Verona per raccontare all’Italia che abbiamo la capacità di ripartire», spiega ancora l’assessore.
La congiuntura è complicata, «ma abbiamo due strade: la diminuzione dei costi di produzione, l’altro è l’aumento dei ricavi, possibile solo individuando nuovi mercati. La qualità dei nostri prodotti è uno strumento che dobbiamo utilizzare al meglio. Ci sono momenti importanti nei quali crediamo e un altro si organizzerà a maggio: abbiamo organizzato il concorso mondiale del vino di Bruxelles, con 320 buyer e giornalisti internazionali a cui mostrare i nostri tesori. Sappiamo che c’è curiosità attorno alla Calabria, l’ultima terra da scoprire. E questa curiosità, diciamolo con grande chiarezza, è partita con Jole Santelli».
Gallo ci tiene a sottolineare la credibilità degli strumenti messi in campo dal suo dipartimento: «In questi anni abbiamo sostenuto l’agricoltura accelerando i pagamenti, il nostro Psr è considerato un esempio nel Mezzogiorno e non solo. Riusciamo a essere competitivi in Europa e abbiamo sfatato – anche grazie alla sinergia con la burocrazia – il luogo comune rispetto al quale i fondi europei tornano indietro. Ora c’è un’altra sfida: quella della qualità della spesa, con un’azione di promozione che vogliamo rilanciare assieme ai nostri produttori. Devono fare la loro parte per la promozione del territorio».
I due settori sui quali la Regione intende puntare di più sono gli Igp di vino e olio. Gallo spiega che «partiremo da questi ambiti. Possiamo immaginare che anche il resto dell’agricoltura calabrese si ponga al seguito del settore olivicolo e vitivinicolo. Le azioni in questi due settori sono azioni di cultura. Tra poco partiremo con i sentieri dell’olio e del vino. Selezioneremo le migliori cantine e i migliori frantoi calabresi e a questi consentiremo di fare percorsi guidati in tutto il territorio: questo può essere un altro turismo sul quale lavorare per tutto l’anno. Ma attorno a tutto questo dobbiamo costruire una cultura e dobbiamo raccontare il meglio della Calabria. E recuperare l’orgoglio di essere calabresi: queste occasioni ci danno l’opportunità di farlo».
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