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La via crucis del popolo ucraino scuota le nostre coscienze

Anna e Dimitri di anni otto e cinque si collegano ogni sera con WhatsApp con il papà. Un gesto consueto per tanti bambini che per vari motivi hanno il genitore fuori, ma non è la stessa cosa quand…

Pubblicato il: 10/04/2022 – 14:42
di Mario Nasone*
La via crucis del popolo ucraino scuota le nostre coscienze

Anna e Dimitri di anni otto e cinque si collegano ogni sera con WhatsApp con il papà. Un gesto consueto per tanti bambini che per vari motivi hanno il genitore fuori, ma non è la stessa cosa quando tuo padre su trova in zona di guerra sotto i bombardamenti. Per loro è sempre un momento carico di angoscia e di domande. Sarà ancora vivo? La loro casa è ancora in piedi o è stata distrutta da una delle ennesime bombe che arrivano dal cielo o dai missili lanciati senza nessuna distinzione tra obiettivi militari e civili? Come si potrà spiegare a questi bambini questa guerra assurda? Dicendo loro che Putin ce l’ha con la Nato ma di fatto se la prende con loro e con gli innocenti? Ci sarà tempo per discutere sulle responsabilità di questa ma anche delle altre guerre dimenticate, di come fare ripartire quel movimento per la pace che nei decenni scorso si era mobilitato e fatto sentire. Oggi la priorità è dare ai profughi un riparo, proteggerli, alleviare per quanto possibile i traumi che non saranno mai completamente cancellati. Per questo serve una accoglienza, come ci invita a fare Papa Francesco, che abbia continuità, che guardi avanti su tempi lunghi, una organizzazione che dia speranza guardando queste persone come portatrici di talenti e non solo di povertà e disperazione. In atto sono tremila e duecento i profughi arrivati in Calabria, di cui quasi duemila minori, la maggior parte sono madri con bambini e la loro speranza è quella di ritornare ai più presto nel loro paese dove si trova il marito a combattere, a riunirsi come famiglia. Si tratta per lo più di persone che in Ucraina svolgevano lavori qualificati, come farmacisti, infermieri, insegnanti, impiegati statali, con un tenore di vita medio alto. Per questo sono in difficoltà a chiedere aiuto, vorrebbero rendersi utili svolgendo una attività lavorativa più che ricevere sussidi. Molti sono ricongiungimenti con loro familiari già presenti da anni nella nostra regione ma non sono mancati i collocamenti in appartamenti e famiglie a cura delle associazioni di volontariato che si sono mosse anche per garantire vitto, vestiario e altre forme di sostegno e di accompagnamento.

In particolare l’inserimento scolastico dei minori con le criticità segnala dalle scuole della carenza vistosa di mediatori linguisti e culturali tanto che anche per questo servizio importante diverse di esse si sono rivolte alle associazioni affinché mettessero a disposizione mediatori volontari. Attività che a Reggio Calabria sta svolgendo il comitato per i bambini e le madri dell’ucraina promosso da Agape, da parrocchie, sindacati e associazioni che si è fatto carico di accogliere venticinque tra adulti e bambini ma le richieste sono in aumento e si cerca di coinvolgere le Istituzioni e la comunità tutta.                                                                                                                                   
La settimana santa che ci porta alla Pasqua dovrebbe essere per tutti, indipendentemente dal credo religioso, un tempo di presa di coscienza del dramma che vive questo popolo. Diceva Mons. Tonino Bello, già vescovo di Molfetta dichiarato Beato, che la via Crucis non è uno spettacolo da cui si può assistere stando comodamente dietro una finestra. Invitava a scendere in strada, a condividere l’esperienza della croce degli uomini che dovevano portarla per alleviarne il peso.
Pasqua significa passaggio, la speranza è che possa veramente segnare per questo popolo ma per tutta l’umanità un ripudio della guerra, un ritorno alla convivenza pacifica tra i popoli e la Calabria da sempre terra di accoglienza nel Mediterraneo per chi scappa dalla guerra e dalla fame potrà essere protagonista di una nuova storia di resurrezione civile e spirituale.

*Centro comunitario Agape

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