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Il diario della guerra

Usa: «Crimini di guerra collegati a Putin». Lukashenko giura fedeltà a Mosca

L’ambasciata americana in Ucraina denuncia il premier russo. Il presidente bielorusso: «Resteremo sempre al fianco del Cremlino»

Pubblicato il: 12/04/2022 – 15:35
Usa: «Crimini di guerra collegati a Putin». Lukashenko giura fedeltà a Mosca

KIEV L’invasione dell’Ucraina è arrivata al 48esimo giorno e la linea del fronte si è spostata oramai decisamente nell’Est del Paese. Le truppe di Putin, secondo più fonti, sono pronte a sferrare l’ultimo assalto nel Donbass. A confermarlo anche il Pentagono che segnala come centinaia di veicoli militari russi, assieme ad elicotteri d’assalto e artiglieria pesante si siano spostati in questa parte del Paese.
Mentre nel Sud dell’Ucraina l’esercito russo sembra essersi riposizionato.

Putin: «Raggiungeremo gli obiettivi in Donbass»

Il presidente russo Vladimir Putin non ha dubbi sul fatto che il “nobile” obiettivo di proteggere il Donbass verrà raggiunto. «Questo è quello che accadrà. Non ci sono dubbi. Gli obiettivi sono perfettamente chiari e sono nobili», ha sottolineato Putin parlando ai lavoratori dell’industria spaziale al Cosmodromo di Vostochny. «Il principale obiettivo è aiutare le persone nel Donbass, le persone del Donbass, che noi abbiamo riconosciuto, e lo dovevamo fare perché le autorità di Kiev, incoraggiate dall’Occidente, si rifiutavano di attuare gli accordi di Minsk per una risoluzione pacifica dei problemi del Donbass», ha aggiunto.
«La Russia non si chiuderà, è impossibile isolarla», ha detto inoltre Putin ed ha aggiunto che la Russia «è pronta a cooperare con tutti i partner che lo desiderano» e «non ha intenzione di chiudersi». «Non abbiamo intenzione di chiuderci – assicura – nel mondo moderno, è totalmente impossibile isolare rigorosamente qualcuno e completamente impossibile isolare un Paese così grande come la Russia. Quindi lavoreremo con i partner che vogliono interagire».
«Quello che stiamo facendo è aiutare le persone, salvare le persone, da una parte, e dall’altra stiamo lavorando per assicurare la sicurezza della Russia», ha detto il presidente Putin parlando dell’operazione condotta da Mosca in Ucraina al Cosmodromo di Vostochny, secondo quanto riporta Interfax. «Ovviamente non avevamo scelta, questa è la decisione giusta», ha aggiunto.

Zelensky all’Ue: «Fate a meno del gas e del petrolio»

Il presidente Zelensky, intervenendo in videocollegamento al Parlamento della Lituania ha invitato l’Unione europea a rafforzare le sanzioni economiche contro la Russia, affermando che la leadership politica e militare russa sente di poter continuare l’invasione dell’Ucraina a causa dei segnali di alcuni Paesi europei. «Sanno che resteranno impuniti perché l’Europa preferisce ancora continuare cooperazione, commercio e business as usual», ha detto, chiedendo in particolare sanzioni su tutte le banche russe e che l’Europa «faccia a meno del loro petrolio» e del loro gas. La Lituania, ex Repubblica sovietica, è ora membro dell’Ue e della Nato. «L’Europa deve vincere questa guerra. E la vinceremo insieme», ha aggiunto. Il Seimas, questo il nome del Parlamento lituano, che conta 141 seggi, era decorato con i colori blu e giallo della bandiera ucraina, nonché giallo, verde e rosso di quella lituana.

Lukashenko: «Biellorussia resterà sempre al fianco di Mosca»

«La Bielorussia resterà sempre al fianco della Russia, in qualsiasi modo evolva la situazione». Lo ha detto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko che ha incontrato Vladimir Putin a Blagoveshchensk, nella Russia orientale. Minsk «è determinata a rafforzare l’unità con la Russia», ha aggiunto citato dalla Tass. «È importante rafforzare l’integrazione di Russia e Bielorussia alla luce della guerra totale delle sanzioni dell’Occidente», ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass, a margine della visita al Cosmodromo di Vostochny con Lukashenko.

Usa: «Crimini guerra direttamente collegati a Putin»

I presunti «crimini di guerra» commessi «su larga scala» in Ucraina sono «collegati direttamente» al presidente Putin. Lo ha scritto su Twitter l’ambasciata americana in Ucraina, sottolineando che già 42 paesi si sono rivolti alla Corte internazionale di giustizia (Icj) sulla questione dei crimini di guerra commessi in Ucraina. Citando la scoperta di un’altra fossa comune nella città di Buzova, vicino a Kiev, l’ambasciata Usa ha detto che nonostante la Russia cerchi di incolpare altri attori, «i fatti sono i fatti». E si è detta «disposta» a sostenere una squadra composta da pubblici ministeri di tutto il mondo ed esperti in crimini di guerra per documentare le «atrocità». «Riterremo gli autori responsabili», si legge nel tweet.

Il destino di Mariupol

L’assalto finale a Mariupol è in corso, avvertono più fonti.  In particolare, il porto sarebbe già nelle mani delle forze armate russe.  E secondo quanto riferito dal sindaco della città Vadym Boychenko, nella città si conterebbero oltre 10mila civili morti. Ma le vittime, sottolinea però il primo cittadino, potrebbe arrivare a superare quota 20mila.
Ed è stata distrutta la sede della Caritas Ucraina di Mariupol e ci sono vittime. A dare la notizia è stata la Caritas Ucraina su Twitter e, raggiunta ieri sera dal Sir – l’agenzia dei vescovi italiani -, la presidente dell’organizzazione Tetiana Stawnychy ha confermato l’informazione. L’edificio è stato colpito da un carro armato russo. In quel momento, c’erano persone che si nascondevano nel centro dai bombardamenti e cercavano un posto sicuro. Sette persone sono morte, tra cui due dello staff.

Kiev: «Un drone russo colpisce con armi tossiche su Mariupol»

Le autorità ucraine accusano la Russia di avere lanciato lunedì sera su Mariupol, un drone che trasportava una sostanza tossica. Ad avanzare la denuncia, secondo quanto riporta il Guardian, Ivanna Klympush, deputata ucraina e presidente della commissione parlamentare per l’integrazione dell’Ucraina in Ue. Il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Malyar parla di «munizioni al fosforo». Il portavoce delle milizie separatiste filorusse dell’autoproclamata repubblica del Donetsk, Eduard Basurin, ha invece negato l’utilizzo di armi chimiche per snidare i difensori asserragliati nell’acciaieria Azovstal, ultimo bastione di resistenza ucraina a Mariupol.

Unicef: 4,8 milioni di bambini sfollati da inizio guerra

«Circa 4,8 milioni dei 7,5 milioni di bambini ucraini sono stati sfollati dall’inizio della guerra». A lanciare l’allarme è l’Unicef ripreso dai media internazionali.
Dei 3,2 milioni di bambini che si stima siano rimasti nelle loro case, quasi la metà potrebbe essere a rischio di non avere abbastanza cibo. Gli attacchi alle infrastrutture del sistema idrico e la mancanza di energia elettrica hanno lasciato circa 1,4 milioni di persone senza accesso all’acqua in Ucraina. Altri 4,6 milioni di persone hanno solo un accesso limitato. Lo fa sapere l’Unicef in un comunicato. Inoltre, Il 10 aprile, l’Ohchr aveva verificato 142 bambini uccisi e 229 feriti.

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